Turris, Di Maio: “Modulo? Avanti con la difesa a 3. C’è ancora da migliorare”


E’ soddisfatto il tecnico della Turris, Vincenzo Di Maio, al termine dell’incontro con il Torrecuso, ma non nasconde le difficoltà incontrate dai suoi ragazzi e davanti ai microfoni ammette che c’è ancora del lavoro da fare: “Cambiare modulo nel giro di una settimana non è semplice. Ho pensato di adottare il 3-4-3 per sfruttare soprattutto la corsa e la velocità dei miei giocatori, elemento cardine di questo modulo. Abbiamo problemi, lo sappiamo. Dobbiamo fare di necessità virtù. Le prossime partite saranno tutte difficili“.

Di Maio si è poi soffermato sulla gara, in particolare nei primi 45 minuti dell’incontro, quelli in cui la Turris ha incontrato più difficoltà, soprattutto nell’imbastire una manovra offensiva efficace: “Il primo tempo abbiamo sofferto, ma siamo arrivati tre o quattro volte sul fondo. Abbiamo poi sbagliato l’ultimo passaggio, è vero, ma quelle le considero comunque azioni da gol, perché non è semplice per una squadra che ha cambiato modo di giocare andare spesso sul fondo ed avere uomini smarcati in area”.

Dopo il lavoro svolto da Pepe, tecnico fedele al 3-4-1-2,  Di Maio ha iniziato a lavorare su un altro modulo, non tradendo comunque la filosofia della difesa a 3. Queste, le sue considerazioni sul modulo che adotterà la squadra nel corso del campionato: Non ho un modulo fisso, ho solo chiesto ai ragazzi di mettersi a disposizione e di seguirmi. Imparato sulla sinistra? E’ ovvio che un mancino è preferibile in quella zona di campo, ma per gli uomini che abbiamo adesso credo che la difesa a 3 sia il sistema migliore. L’attacco? E’ il reparto in cui abbiamo più abbondanza e qualità. A centrocampo, il problema non è quando abbiamo palla, ma quando non ce l’abbiamo. Manzo e Pistone, per caratteristiche, sono giocatori che tendono a giocare più che a fare filtro in mezzo al campo. Cercheremo comunque di trovare le giuste misure anche in questa zona di campo”.

Indubbiamente, il reparto offensivo della Turris sembra quello con più qualità, soprattutto per la presenza in campo  di Yeboha, vero talento della squadra. E proprio su Yeboah che si è voluto soffermare il tecnico, “bacchettandolo” un po’ per la prestazione offerta in campo: “Si è intestardito troppo nel cercare l’uno contro uno. Deve capire che è un giovane di valore, ma che deve mettersi al servizio della squadra. Questa non è ancora la mia squadra, se lo dicessi sarei un pazzo! Però ci sono buone qualità e bisogna cercare di farle crescere“.


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