Macchine di lusso, appartamenti da urlo con vista sulla città, megaville con piscina dove festeggiare i successi ottenuti in campo. E poi ancora, outfit da far invidia alle star di Hollywood, gioielli che illuminano i privè delle discoteche più esclusive del mondo. Il tutto, ovviamente, immortalato con i potenzi mezzi che solo la tecnologia (più preziosa) sa offrire. Finiti gli allenamenti quotidiani, o le durissime partite della domenica, i calciatori si rituffano nel loro universo fatato. Poco importa, allora, se il rigore calciato al novantesimo finisce in curva anziché in fondo alla rete, perché il bomber di turno si ritroverà comunque a godersi il suo meritato riposo tra le sterminate ricchezze materiali accumulate durante anni e anni di onorato servizio sui prati di erba.
E’ vero, per arrivare ai vertici c’è bisogno di una lunga lista di sacrifici, a partire da quando si è bambini e ci si ritrova a dover badare all’alimentazione invece di essere liberi di consumare quintali delle merendine che i propri compagni di classe sono soliti mangiare ogni pomeriggio. A conti fatti, però, non esiste un solo calciatore su questa Terra che rimpianga la sua infanzia fuori dal comune. Le soddisfazioni economiche possono addirittura andare in senso opposto ai risultati ottenuti in campo: in quel caso, la Dea Bendata avrà di sicuro svolto un ruolo decisivo. Ma una partita di calcio resta comunque una mera fotografia in movimento che ritrae ventidue componenti alla ricerca di una sfera, e nella sua straordinaria semplicità e genuinità, spesso dimentica di mostrare il suo lato povero, quello formato da onesti lavoratori che si accontentano di guadagnare il minimo salariale. Nella maggior parte dei casi, chi percepisce un ingaggio relativamente basso è un giovane che si è da poco affacciato in questo mondo o, al contrario, un calciatore della vecchia guardia che continua il suo cammino agonistico più per passione che a scopo di lucro. Nella nostra Serie A, la categoria dei calciatori più poveri rappresenta fedelmente questo spaccato. Ecco la lista dei dieci giocatori meno pagati del massimo campionato italiano:
1. Roberto Maurantonio (Carpi) 10mila euro
2. Maoudo Diallo (Roma) 15mila euro
3. Massimo Zappino (Frosinone) 20mila euro
4. Matteo Biggeri (Empoli) 25mila euro
5. Antonio Loi (Carpi) 30mila euro
6. Kevin Lasagna (Carpi) 40mila euro
7. Adam Masina (Bologna) 50mila euro
8. Isaac Donkor (Inter) 60mila euro
9. Roberto Gagliardini (Atalanta) 70mila euro
10. Pierluigi Gollini (Hellas Verona) 80mila euro