Ex assessore urbanistica di Roma: “Vi svelo la verità sullo Juventus Stadium: lo abbiamo pagato noi italiani”
Giu 13, 2016 - Domenico Cicalese
Avere uno stadio di proprietà, nel calcio attuale, è sinonimo di vittorie. Se l’Inghilterra e la Germania sono maestre in questo tipo di investimenti, in Italia siamo ancora indietro. Il percorso scavato dalla Juventus con lo Stadium inaugurato nel 2011 è il chiaro segnale di come anche nel Bel Paese certe opere siano realizzabili. Sulla scia dei bianconeri si è messa in questi mesi la Roma, che con il nuovo impianto di Tor di Valle si assicurerà nuovi introiti da riutilizzare in sede di mercato. E’ un ciclo perfetto: investimento, profitto, calciatori sempre più forti, successo sul campo.
Ma non è tutto oro quello che luccica. Direttamente da un ex assessore all’urbanistica di Roma Capitale, Giovanni Caudo, arriva una denuncia destinata a fare rumore. Ecco cosa ha scritto Caudo in un lungo post pubblicato ieri sul suo profilo Facebook:
“Infine per cortesia lasciamo stare l’esempio dello Stadio della Juventus. Quello sì che è un regalo a un privato: il terreno era comunale ed è stato regalato a una società privata che fa profitti, le infrastrutture le abbiamo pagate noi italiani con i soldi dei Mondiali del 1990 e con le Olimpiadi invernali del 2006. E nonostante questi regali la Juventus ha ottenuto il permesso di costruire un centro commerciale e ora anche il villaggio della Juve, Ecco, il gioiello, come lo ha chiamato Berdini, è un chiaro esempio di pubblicizzazione dei debiti e di privatizzazione dei profitti”.