Herculaneum: Campana il nuovo allenatore, Squillante via per 4 motivi
Lug 01, 2016 - Michele Di Matteo
Ufficialmente è cominciata oggi la nuova stagione calcistica dell’A. V. Herculaneum 1924. In attesa di tornare a calcare i campi della Serie D dopo più di dieci anni dall’ultima volta, infatti, nella splendida dimora di Villa Maiuri si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della squadra, del nuovo allenatore e dei tanti progetti messi in piedi dalla coppia dei presidenti Francesco Annunziata e Alfonso Mazzamauro, supportati dal direttore sportivo Marco Mignano.
Alla presenza della stampa e di un gran numero di tifosi la società granata ha così ufficializzato conferme, acquisti e giocatori non più facenti parte della “famiglia Herculaneum”, come è più volte stata definita durante l’evento, durante il quale soprattutto è stato presentato il nuovo allenatore, Rosario Campana. Proveniente dal Marcianise (Serie D) e con un passato – tra le altre – anche sulle panchine dell’Arzanese e del Piscinola. “Prima di venire qui – ha esordito il mister – ho studiato la storia della città e mi sono reso conto che parliamo di un sito patrimonio dell’Unesco, per cui so che qui c’è una grande cultura, anche sportiva. Per questi motivi io entro in questa nuova società in punta di piedi e con rispetto e prometto a tutti i tifosi che io e il mio staff daremo il massimo, cercando di realizzare i traguardi prefissati. Campana non si è però sbilanciato sul modulo, anche se spesso ha adottato il 4-3-3: “Io non credo nei moduli vincenti, ma negli uomini vincenti. Stiamo cercando di costruire una squadra duttile e già con i giocatori che abbiamo preso ora penso che saremmo in grado di fare bella figura“.
Mister Campana prende il posto di mister Luigi Squillante, andato al Gladiator – che ha acquisito il titolo di Serie D proprio dalla Progreditur Marcianise, da cui proviene il neo allenatore granata – nonostante le riconferme di poche settimane fa. Circa le polemiche scaturite da questo episodio ha voluto fare chiarezza il presidente onorario Alfonso Mazzamauro, protagonista – prove alla mano – di rivelazioni shock: “Squillante ha parlato di una certa antipatia che ad un certo punto del campionato aveva notato da parte mia nei suoi confronti. Questo è vero, ma è stato causato da motivi ben precisi. Nel mese di aprile, infatti, ricevetti una telefonata da un ispettore di polizia che mi informava dell’incontro del mio mister con le persone che ora costituiscono il nuovo sodalizio sorto a Santa Maria Capua Vetere. Addirittura dovendo poi giocare con la stessa squadra casertana, impegnata assieme ad altre nella lotta play-out, ci furono anche chiamate da parte di chi pensava potessimo cedere dei punti ai nostri avversari. Comunque su consiglio del mio avvocato – in base all’art 7 comma 7 – denunciai tutto”.
Ma questo è stato solo una delle gocce che ha fatto traboccare il vaso, visto che “alcuni giocatori andati via sono venuti nel mio ufficio a chiedermi dei compensi esorbitanti e quando io ho risposto loro che erano usciti fuori di senno, mi hanno detto che lo facevano appositamente per farsi cacciare, perché finché l’allenatore dell’Herculaneum era Squillante non ne avrebbero più voluto far parte“.
A svelare poi un ulteriore motivo di attrito è, invece, il presidente Annunziata: “Il 16 giugno il mister è venuto da noi reclamando un premio economico mai pattuito. Alla fine gli ho consegnato un assegno (la cui mostra pubblicamente) del valore di 1500 euro, anche se avrebbe voluto molto di più“.
All’ex tecnico inoltre Mazzamauro ha anche addebitato i contatti – per nulla nascosti con la piazza di Torre Annunziata – poco dopo la fine del campionato di Eccellenza: “Un giorno Squillante venne da me dicendomi che Ercolano gli stava stretta e mi passò al telefono delle persone vicine al Savoia. Fissò anche un incontro al ristorante, ma io lo disertai, perché per me viene prima l’integrità morale. Però durante quel periodo mi sono divertito a leggere commenti pro e contro, e ho capito che ad alcune persone non fa piacere che io stia qui. Tuttavia io sono un osso duro e sfido chi non mi vuole“.
Dopo le polemiche, però, la presentazione della squadra, con le conferme già annunciate di Pianese, Rossi, Costantino, El Ouazni e Falanga, e soprattutto gli acquisti di Gabriele Pastore, Ciro Poziello, Giovanni Baratto, Angelo Lopetrone, Marco Conte, e Gennaro Sorrentino
I primi due sono difensori centrali rispettivamente classe ’93 e ’90 con esperienze in Serie D e – nel caso di Poziello – anche nella vecchia C2 con l’Aversa Normanna. Loro compagno di reparto più esperto, Baratto (classe ’85), giunge proprio dal Marcianise. Stesso discorso vale per Lopetrone e Conte (entrambi classe ’88), che però sono invece, centrocampisti, anch’essi ben conosciuti da mister Campana, che li ha già allenati l’hanno scorso. Proprio come l’attaccante Sorrentino: 10 reti la passata stagione e 59 in 258 presenze in carriera, anche questa spesa tutta tra Serie D e C2. Un giocatore che Mignano ha svelato seguire da ben tre anni.
Con questi ed altri calciatori che la società sta valutando “l’Herculaneum – ha ribadito ancora una volta Mazzamauro – vuole fare un campionato non buono ma anche qualcosa in più. Nei primi tre anni penso di non aver deluso, ora comincia una secondo progetto, ancora triennale, e non credo che tradirò la città e i tifosi nemmeno stavolta, ma la speranza deve essere supportata dai fatti”.
Come quelli che vedono partiti i lavori di adeguamento dello stadio Raffaele Solaro in modo da metterlo a norma per la D, sin dalla prima giornata di campionato: “Dovremmo poter iniziare la stagione sul nostro campo. Mi fido del sindaco Ciro Buonajuto, che è uomo di parola. Per me mi auguro almeno che alle partite possano assistere i tifosi dell’Herculaneum, ma per la città l’augurio è che ogni domenica possano venire anche gli ospiti“.
In chiusura, poi, le presentazioni delle nuove maglie da gioco, dei gadget per il merchandising (novità assoluta per i granata), della nascita della scuola calcio targata A.V Herculaneum 1924 e soprattutto di una collaborazione che sta nascendo con l’Inter. “Sono stati proprio loro a chiamarci”, ha concluso il patron ercolanese.