3 agosto 1963: nasceva Giovanni Francini, pedina inamovibile del Napoli scudettato
Ago 03, 2016 - Sorin Rivieccio
Massa è un comune italiano di quasi 70.000 abitanti, capoluogo della provincia di Massa-Carrara in Toscana. E’ qui che il 3 agosto 1963 che nacque Giovanni Francini, ex terzino sinistro del Calcio Napoli e della Nazionale Italiana.
Il difensore esordisce in Serie A all’età di 17 anni con il Torino nella cui Primavera si era formato calcisticamente. Viste le sole 18 presenze accumulate in due stagioni, nell’ ‘82 viene girato alla Reggiana dove dà subito prova delle sue grandi qualità atletiche e morali al punto da essere l’anno dopo nuovamente richiamato a rapporto dalla dirigenza granata.
Ottavio Bianchi, allora allenatore azzurro, ne rimane estasiato e chiede un sacrificio economico al presidente Ferlaino affinché lo portasse all’ombra del Vesuvio. Fu così che nell’ ‘87 Francini passa al Napoli per quasi 6 miliardi di lire (cifre importanti all’epoca) che riesce a strapparlo alla concorrenza della Roma. Il calciatore toscano esordì il 13 settembre nella trasferta di Cesena vinta per 1-0 dalla sua squadra grazie ad un goal di Bagni arrivato nell’ora di gioco. Da lì in poi, Francini divenne una pedina inamovibile dello scacchiere partenopeo. Corsa, grinta e sudore fecero di lui uno dei giocatori più apprezzati dai tifosi azzurri. Ma non solo. Difatti, quest’ultimo era anche l’orgoglio di tutti i fantallenatori perché il suo voto non era mai inferiore al 6. Al Napoli, Francini ha trascorso 7 anni, fino al 1994, segnando 10 gol in 184 presenze e vincendo uno scudetto (1989-90), una Supercoppa Italiana (1990) e una Coppa UEFA (1988-89). Successivamente, fa tappa a Brescia dove, due anni più tardi, ormai 32enne, chiude la sua carriera da calciatore.
“Maradona? Il migliore di tutti. Era un ragazzo fantastico, sempre disponibile con tutti. E’ stato un onore giocare al suo finaco”. “Torino o Napoli? In Piemonte sono cresciuto, ma a Napoli ho vinto tutto e poi l’amore dei tifosi azzurri non lo trovi da nessun altra parte. Sono stati sette anni veramente belli, intensi e stupendi”. Chi ama non dimentica.