Mauro ed i legami con gli Agnelli, la Juve ed il VAR. Un intreccio bianconero
Ott 03, 2017 - Giovanni La Pietra
Ancora tu, ma non dovevamo rivederci più? Così cantava Lucio Battisti nel 1976 ed allo stesso tempo è quello che ci si chiede ogni qual volta che, nel post partita targato Sky, ci scappa la polemica. Ebbene sì, Massimo Mauro ha colpito ancora, stavolta in seguito al posticipo serale di domenica Atalanta – Juventus, durante Sky Calcio Club, programma condotto da Fabio Caressa.
Mauro, opinionista su Sky dal 2005, nonché ex calciatore, ex presidente del Genoa, ex politico e nemico giurato di Rafa Benitez quando lo spagnolo siedeva sulla panchina del Napoli, questa volta ha espresso serissime perplessità sull’utilizzo del V.A.R. (Video Assistant Refree), lo strumento introdotto da quest’anno in Serie A che consente agli arbitri di valutare alcune situazioni di gioco dubbie, attraverso l’ausilio del monitor e di due assistenti che possono eventualmente segnalare errori da remoto. A scatenare la furia dell’ ex calciatore di Udinese, Juventus e Napoli, è stato l’episodio che allo Stadio Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo non ha consentito alla Juventus di scappare sul 3-1.
Sul risultato di 2-1 per i bianconeri, infatti, l’arbitro Antonio Damato di Barletta, con l’aiuto del V.A.R., ha annullato un goal a Mandzukic, per un precedente fallo di Lichtsteiner su Papu Gomez, avvenuto a centrocampo 13 secondi prima e nella stessa azione che aveva mandato in rete l’ariete croato della Juventus. Nonostante il regolamento sia stato applicato alla lettera, sostanzialmente Mauro si è lamentato della distanza temporale, a suo dire eccessiva, intercorsa tra il fallo ed il goal annullato, asserendo che la Juventus dovrebbe creare una commissione per studiare tutte le partite e dimostrare che non c’è uniformità di giudizio. In più, rincarando la dose, Mauro ha chiesto agli altri ospiti se questo può ritenersi davvero calcio ed ha poi affermato che così facendo si sta rovinando questo sport visto che il VAR non nasce per migliorare la prestazione dell’arbitro, mettendone fortemente in dubbio la sua utilità.
Le sue dichiarazioni hanno sollevato un polverone mediatico con pochi precedenti, spingendo addirittura il direttore di Sky Sport, Federico Ferri, a scrivere un editoriale nel quale si fa un elogio al VAR. Quando c’è la Juventus di mezzo, la faziosità dell’opinionista calabrese trapiantato a Torino, diviene a tratti imbarazzante ed al limite dell’irritante. Ascoltandone i ragionamenti, anche un islandese appassionato di curling ne capirebbe lo schieramento calcistico. C’è da chiedersi se un colosso televisivo del livello di Sky possa permettersi un opinionista in chiaro conflitto di interessi. Mauro infatti, oltre ad aver giocato e vinto uno scudetto con la Juventus, è consigliere del Golf Club Royal Park “I Roveri”, dove le cariche di presidente e vice-presidente sono ricoperte da Allegra ed Andrea Agnelli. Nulla di male, ma un opinionista dovrebbe dimostrare almeno un minimo di imparzialità.
Rimanendo sempre su Sky, ad esempio, Lele Adani e soprattutto Beppe Bergomi hanno un chiaro passato a tinte neroazzurre, eppure i due sono apprezzabilissimi opinionisti ed è un piacere sentirli parlare di calcio. Di calcio giocato.
Non è però quello di Mauro l’unico caso di conflitto di interessi in Sky. Come tutti sappiamo la conduttrice di Sky Calcio Show, Ilaria D’Amico, è da diversi anni la compagna di Gianluigi Buffon, portiere della Juve e della nazionale. Anche questo ha spesso scatenato polveroni mediatici di una certa portata. Lo stesso Buffon, in seguito a Genoa – Juventus, seconda giornata di campionato, aveva espresso le prime perplissità sull’utilizzo del VAR, rilasciando le seguenti dichiarazioni, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport: “Cosa penso del Var? Così non mi piace, se ne sta facendo un uso spropositato e sbagliato. Parto dal presupposto che bisogna liberare gli arbitri dal mostro, anche per poter valutare serenamente la bravura di un direttore di gara che si deve prendere la responsabilità delle decisioni in base alle percezioni del campo. Secondo me si sta facendo un uso spropositato del Var, sbagliato. Si diceva che andava utilizzato con parsimonia, in modo giusto e utile. E invece così sembra di giocare a pallanuoto, è qualcosa di molto brutto. Anche perché nel calcio non tutti i contatti sono da rigore“.
Dopo la partita di domenica invece è stato Allegri a sbottare. L’allenatore livornese, come riportato da Il Messagero ha dichiarato: “Gli episodi decisi con il Var? Non giudico, dico solo che se vogliamo far diventare il calcio un non-sport allora continueremo a usare il Var su situazioni soggettive. Poi in primavera gli episodi saranno così determinanti che le gare dureranno 4 ore, come negli sport americani, e ci si dovrà organizzare anche per gli spettatori. Per me il Var andrebbe usato solo su elementi oggettivi, se un fallo è dentro o fuori dall’area, se è fuorigioco o no e se è gol o no. Per problemi soggettivi deve decidere l’arbitro per me“.
Insomma, il fatto che il mondo Juventus non digerisca il VAR è palese e Mauro risulta perfettemente allineato allo juve-pensiero, come se fosse parte del team bianconero e non un opinionista al pari dei suoi colleghi. Tra l’altro quella bianconera è stata l’unica società finora a lamantarsene, nonostante nella stessa Atalanta – Juventus il VAR abbia confermato un rigore piuttosto dubbio in favore dei bianconeri, poi sbagliato da Dybala.
L’impressione è quella che si sia persa una ottima occasione per stare zitti e supportare una tecnologia come il VAR, che è ancora in fase sperimentale e che in questa prima parte di campionato sta ottenendo risultati soddisfacenti, evitando diversi e plateali errori. Proprio la Juve, che tutti ricordano per trascorsi poco limpidi in ambito arbitrale, dovrebbe essere tra le società più soddisfatte per l’introduzione di questo strumento. L’obbiettivo comune del mondo del calcio dovrebbe essere quello di avvicinarsi il più possibile all’azzeramento degli errori arbitrali. Certo l’utilizzo del VAR va migliorato, soprattutto per quanto concerne le perdite eccessive di tempo. Per questo verrà presa seriamente in considerazione l’ipotesi di introdurre il tempo di gioco effettivo, che ci risparmierebbe anche inutili scenate e simulazioni.