Impresa storica quella di ieri della Croazia. La nazionale croata ha battuto in semifinale la più quotata Inghilterra, regalandosi così la finale di Russia 2018. Al gol iniziale di Trippier hanno risposto prima Perisic, poi Mandzukic nei minuti supplementari. Si tratta del miglior risultato sportivo di sempre per questa squadra, che prima di ieri era riuscita a conquistare solo il terzo posto, nel mondiale del 1998.
Alla vigilia della competizione, in pochi avrebbero pronosticato un cammino così brillante da parte della Croazia. Eppure, la squadra allenata da Zlatko Dalić ha convinto anche i più scettici. Che fosse l’anno buono lo si era capito già dopo la roboante vittoria con l’Argentina di Messi, battuta nettamente 3-0.
Vittorie che non sono frutto del caso, visto che la Croazia vanta giocatori di livello come Modric, Perisic, Rakitic, Mandzukic e Kovacic. Sono stati soprattutto lo juventino ed il madridista i veri trascinatori, fin qui, della Croazia, una nazionale dal talento immenso che, in questi anni, si è troppo spesso fermata sul più bello.
Non solo tecnica abbinata a doti fisiche eccezionali. La Croazia è, soprattutto, una nazionale fortemente legata al suo popolo, forgiato da una guerra di 20 anni fa. Una squadra “povera” rispetto alle altre ricche e potenti nazionali che hanno preso parte alla spedizione russa.
Una nazionale che non ha ceduto il passo alla globalizzazione, ma che ha mantenuto una propria identità. Ed in questo senso, quindi, che la finale di Russia 2018 rappresenta due visioni del calcio completamente diversr. Una nazionale “operaia” e popolare come la Croazia che sfiderà la ricca e globalizzata Francia, che trae la sua forza soprattutto da giocatori nati nel continente africano.