Sarà reintegrato l’arbitro Claudio Gavillucci, che lo scorso anno venne dismesso dall’AIA, associazione italiana arbitri, dopo essere risultato ultimo nella classifica di rendimento stilata dall’associazione e quindi allontanato per “motivate ragioni tecniche”. Dalla Serie A era stato mandato ad arbitrare gli Allievi, circostanza che lo ha portato a presentare ricorso.
Ma l’arbitro che sospese per circa 3 minuti la partita Sampdoria-Napoli a causa dei boati e dei cori discriminatori verso i napoletani, non ha accettato in silenzio il provvedimento e ha fatto ricorso. Un ricorso che ha vinto e per tale motivo può tornare ad arbitrare.
Ovviamente l’Aia, che di è vista sminuita nel suo potere decisionale, ha emanato un comunicato nel quale si specifica che:
“L’Associazione Italiana Arbitri in attesa di conoscerne le motivazioni (che hanno fatto vincere il ricorso), non può che esprimere rispetto verso tale pronuncia, pur non condividendola e riservandosi, dunque, ogni impugnazione”.
Quindi sembrerebbe che la vicenda non finisca qui.
Inoltre nello stesso comunicato, si conclude ricordando alcune regole alienabili per gli arbitri, alle quali l’Associazione continuerà ad attenersi:
“I suoi associati, che, con le stesse norme oggi contestate, hanno raggiunto la serie A (come Gavillucci) o sono stati avvicendati prima, accettando il verdetto del campo con le valutazioni degli osservatori arbitrali e dei designatori; al mondo del calcio, cui vuole assicurare, anche in futuro, i migliori arbitri, che siano soggetti ad una valutazione tecnica, ad una selezione meritocratica, ad un loro ricambio negli organici di ogni categoria, come oggi accade; ai valori di merito dello sport posti a base della delibera oggi annullata, quali sono i due ultimi posti ed il penultimo posto conseguiti nelle graduatorie di ogni singola stagione sportiva, dal ricorrente in serie A”.