Dopo la scissione delle sei squadre inglesi dalla SuperLega, anche l‘Inter ha da poco annunciato tramite comunicato la decisione di lasciare il progetto sportivo nato domenica sera. Queste le motivazioni.
“FC Internazionale Milano conferma che il Club non fa più parte del progetto Super League. Siamo sempre impegnati a dare ai tifosi la migliore esperienza calcistica; l’innovazione e l’inclusione sono parte del nostro DNA fin dalla nostra fondazione. Il nostro impegno con tutte le parti interessate per migliorare l’industria del calcio non cambierà mai.
L’Inter crede che il calcio, come ogni settore di attività, debba avere interesse a migliorare costantemente le sue competizioni, per continuare ad emozionare i tifosi di tutte le età in tutto il mondo, in un quadro di sostenibilità finanziaria. Con questa visione continueremo a lavorare insieme alle istituzioni e a tutte le parti interessate per il futuro dello sport che tutti amiamo“.
Il buon senso dunque sta avendo la meglio sull’avidità ma è davvero difficile credere che i valori a cui si appellano le squadre andate via siano davvero quelli di uno sport per tutti, e non la paura di vedersi squalificati dai rispettivi campionati nazionali.
Lo stesso Andrea Agnelli ha alzato questa mattina bandiera bianca. Interpellato dalla Reuters, alla domanda se il progetto potrebbe ancora prendere vita, Agnelli ha risposto: “Per essere franco e onesto no, evidentemente non è il caso. Resto convinto della bontà del progetto, ma non si può fare un torneo a sei squadre“.
Oltre all’Inter, poche ore fa anche l’Atletico Madrid ha diramato il comunicato ufficiale della sua uscita dalla SuperLega. Ad essere rimaste ancora in ballo dunque sono Juventus, Milan, Barcellona e Real Madrid.
“Il Consiglio di Amministrazione dell’Atlético de Madrid, riunitosi questo mercoledì mattina, ha deciso di comunicare formalmente alla Super League e al resto dei club fondatori la propria decisione di non ufficializzare definitivamente la propria adesione al progetto.
L’Atlético de Madrid ha deciso lunedì scorso di aderire a questo progetto in risposta a circostanze che oggi non esistono più. Per il club è essenziale l’armonia tra tutti i gruppi che compongono la famiglia rojiblanca, soprattutto i nostri tifosi. La rosa della prima squadra e il suo allenatore hanno mostrato la loro soddisfazione per la decisione del club, consapevoli che i meriti sportivi devono prevalere su ogni altro criterio“.