Calcio. L’Italia Under 21 ha iniziato il 22 giugno 2023 i campionati europei di categoria nel peggiore dei modi: perdendo all’esordio contro la Francia per una serie di controversi episodi a sfavore.
Una gestione arbitrale imbarazzante e l’inspiegabile assenza di VAR e Goal line technology hanno infatti impedito agli uomini di Nicolato di conquistare punti contro i transalpini. Impensabile ad oggi immaginare che per una questione economica non venga utilizzata la tecnologia per aiutare le direzioni di gara, soprattutto in una competizione cosi importante come è la coppa continentale per nazioni Under 21.
C’è da dire però che l’episodio più clamoroso, al termine di una partita caratterizzata da chiari rigori non dati e gol viziati da evidenti falli, si sarebbe potuto valutare decisamente ad occhio nudo. Al 92′ l’italiano Bellanova colpisce la palla di testa, la sfera impatta sul palo e varca la linea di porta: il difensore francese Lukeba, con l’intero corpo oltre la riga bianca, riporta in campo con la pancia (e forse con il braccio) la sfera in maniera goffa e disperata, convinto di aver appena incassato il gol del pari.
Incredibilmente l’arbitro, l’olandese Lindhout, fa cenno che si può proseguire con la rimessa laterale, tra le vibranti proteste dei calciatori azzurri. Un episodio davvero deprecabile, che stride con il desiderio della UEFA di rendere il gioco più ‘sincero’ possibile, senza provocare più turbolenti frustrazioni che inevitabilmente minano la credibilità delle competizioni.
Da quell’episodio, infatti, l’Europeo ha marchiato con il fuoco la propria inadeguatezza, ed ha perso in un colpo solo tutto l’appeal che in un periodo dell’anno così scarno di calcio giocato, aveva acquisito.
Un gol che inevitabilmente ha riportato alla mente la regina sovrana delle reti non convalidate: quella di Sulley Muntari in un Milan-Juve del 25 febbraio 2012. In quell’occasione l’episodio fu talmente imbarazzante che al netto di rancore, rabbia e sconforto, ad oggi provoca addirittura ilarità.
Al 25′ della sfida tra rossoneri e bianconeri, con il risultato sull’1-0 per i padroni di casa, il centrocampista africano batté Buffon per la seconda volta, avviandosi sotto la curva per esultare, salvo poi rendersi conto dell’incredibile decisione di Tagliavento. Non bastò vedere Buffon steso con le spalle oltre la linea della porta e testa e braccia interamente dentro. Né il fischietto di Terni, né il guardialinee perfettamente in linea si resero conto che la sfera aveva varcato la soglia.
Un episodio che ha consegnato alla storia l’ennesima diapositiva da inserire nel fascicolo ‘malafede’ alla lettera ‘j’ di Juventus. Quel gol non dato avviò la rimonta bianconera, che poi vinse il campionato e iniziò il filotto di 9 scudetti consecutivi. In quella partita l’allenatore del Milan era, scherzo del destino, proprio Massimiliano Allegri.