Prosegue la polemica a distanza tra Leonardo Bonucci e la Juventus Football Club. Dopo la lettera scritta dalla moglie dell’ex difensore bianconero e pubblicata sui social, l’attuale calciatore dell’Union Berlino e prossimo avversario della Società Sportiva Calcio Napoli in UEFA Champions League ha parlato ai microfoni di Sport Mediaset, attaccando l’operato dell’ex direttore sportivo partenopeo Cristiano Giuntoli, passato quest’estate proprio al club piemontese. Bonucci ha accusato il dirigente di essere stato umiliato in casa propria lo scorso 13 luglio, quando Manna e lo stesso Giuntoli si presentarono alla sua porta per comunicargli che la sua presenza in campo avrebbe ostacolato la crescita della squadra. Un vero e proprio colpo al cuore per uno dei calciatori più legati all’ambiente Juventus ed alla tifoseria, nonostante la parentesi rossonera di pochi anni prima causata all’epoca da un diverbio con l’allenatore Massimiliano Allegri.
“Ho letto e sentito cose non vere dette dalla Juventus e dall’allenatore. È falso che a ottobre e a febbraio mi era stata comunicata la volontà di interrompere il rapporto alla fine della stagione. Anzi, a fine maggio avevo dato la mia disponibilità per essere la quinta/sesta scelta in difesa, a fare la chioccia”.
“Ho annusato qualcosa solo leggendolo sui giornali fino a quando il 13 luglio Giuntoli e Manna mi hanno comunicato, venendo a casa mia, che non avrei più fatto parte della rosa della Juventus e che la mia presenza in campo avrebbe ostacolato la crescita della squadra. Questa è stata l’umiliazione che ho subito dopo 500 e passa partite in bianconero. Ho apprezzato la solidarietà di tanti giocatori, anche attuali, della Juve e di altre società. Tutti mi hanno manifestato la loro vicinanza per il comportamento irrispettoso della società”.