Calciatori e Leghe europee contro la FIFA: “Calendario troppo fitto, salute a rischio”
Ott 14, 2024 - Stefano Esposito
FIFA (Ben Sutherland)
L’associazione delle Leghe europee e Fifpro Europe, il sindacato dei calciatori, insieme a LaLiga, hanno presentato reclamo alla Commissione Ue contro la Fifa per abuso di posizione dominante nell’imposizione del calendario delle partite internazionali 2025-2026, con particolare riferimento al Mondiale per club 2025 e al Mondiale 2026: a riportarlo è Calcio e Finanza.
I calciatori europei e le leghe attaccano la FIFA e fanno reclamo per il calendario troppo fitto
“Il calendario internazionale di calcio, eccessivamente saturato, mette a rischio la sicurezza e la salute dei giocatori, e minaccia la sostenibilità economica e sociale di importanti competizioni nazionali apprezzate per generazioni dai tifosi in Europa e nel mondo”, denunciano leghe e Fifpro.
Il reclamo, dettagliato e supportato da prove, è stato formalmente presentato alla direzione generale per la Concorrenza della Commissione europea, con un’azione legale ritenuta “necessaria per salvaguardare il settore del calcio europeo”. La presentazione segue un’ampia revisione del caso da parte dei legali che rappresentano Fifpro Europe e le Leghe europee, che hanno approvato il reclamo a luglio.
Le Leghe e il sindacato dei calciatori mettono in evidenza il “conflitto d’interessi” della Fifa, denunciando il loro mancato coinvolgimento nelle decisioni sul calendario, e accusano la Federazione internazionale di abusare del suo potere governativo per promuovere i propri interessi commerciali.
La recente giurisprudenza europea – comprese le ultime sentenze della Corte UE nei casi Superlega e Diarra -, viene sottolineato, “chiarisce che, dato il suo conflitto di interessi, la Fifa deve esercitare le sue funzioni regolamentari in modo trasparente, obiettivo, non discriminatorio e proporzionato”.
Sul fronte dei calendari internazionali, denunciano ancora le parti, “le regole e la condotta della Fifa sono ben al di sotto di ciò che è richiesto dalla legge dell’Ue, e danneggiano gli interessi economici delle leghe nazionali e la salute e la sicurezza dei giocatori nel calcio europeo”.
Le Leghe, Fifpro e LaLiga si dicono infine pronte a collaborare con Bruxelles e le istituzioni rilevanti.