Calcio

“Juve mer*a”, a Firenze parte la ‘colletta’ dei tifosi viola per pagare la multa di 50 mila euro

La rivalità tra Fiorentina e Juventus ha scritto un nuovo capitolo, questa volta fuori dal campo. La coreografia esposta dalla Curva Fiesole (ospitata quest’anno in Ferrovia) durante il match dello scorso 16 marzo al Franchi, culminato con la vittoria viola per 3-0, è diventata un caso nazionale.

La scritta “Juve Merda”, realizzata con migliaia di cartoncini colorati, ha scatenato polemiche, una sanzione salata e ora un’iniziativa popolare che sta facendo parlare: una colletta tra i tifosi per pagare la multa inflitta alla società.

La sanzione e la reazione della tifoseria

Il Giudice Sportivo Gerardo Mastrandrea non ha fatto sconti: 50.000 euro di ammenda alla Fiorentina, accompagnati da una diffida per la Curva Ferrovia. La motivazione? Un’“espressione oltraggiosa nei confronti della squadra avversaria”, aggravata da cori beceri e dal lancio di tre fumogeni verso il settore ospiti.

La Juventus, indignata, ha chiesto chiarimenti a FIGC, Lega Calcio e Questura di Firenze, denunciando una presunta mancanza di controlli preventivi sulla coreografia. Ma a Firenze la reazione è stata tutt’altra: anziché chinare il capo, i tifosi viola hanno deciso di trasformare la punizione in un gesto di orgoglio.

L’idea della colletta è partita dal basso, circolando prima sui social e poi nelle trasmissioni locali. Durante “Garrisca al Vento” su Radio FirenzeViola, Celeste Pin, ex difensore viola, ha lanciato la proposta: “Ho sentito che i tifosi vorrebbero fare una colletta di 1 euro a testa per pagare la multa.

Io mi propongo per metterne 100”. Un appello che ha trovato subito terreno fertile tra i sostenitori della Fiorentina, storicamente noti per il loro spirito irriverente e la passione viscerale.

Alcuni tifosi hanno trasformato la coreografia in un poster, in vendita a 10 euro, per partecipare al pagamento della sanzione.

Un gesto di identità e provocazione

La coreografia incriminata, pur volgare, è stata vissuta da molti come un’espressione tipica della rivalità calcistica, un “classico” del tifo che a Firenze trova nella Juventus il nemico per eccellenza. “Non è stata la coreografia più bella o creativa della Fiesole, ma rappresenta chi siamo: diretti, ironici, senza filtri”, ha commentato un tifoso su X.

L’iniziativa della colletta va oltre il semplice pagamento della multa: è una sfida, un modo per dire che i tifosi non si piegano alle sanzioni e che, anzi, sono pronti a metterci la faccia – e il portafoglio – per difendere la propria identità.

Sui social, l’hashtag #CollettaViola ha iniziato a circolare, con migliaia di tifosi che si dicono pronti a contribuire. “Se ognuno di noi mette un euro, la paghiamo in un giorno e avanzano pure i soldi per una birra”, scherza un utente.

Altri sottolineano i precedenti: “A Milano e Roma coreografie simili non sono state punite. Perché noi sì?”. Il riferimento è a episodi come il “Inter Merda” dei tifosi milanisti nel 2020, realizzato con le luci dei cellulari, o a striscioni analoghi apparsi negli anni nei derby della Capitale, passati senza conseguenze.

Le polemiche e il dibattito

Non tutti, però, applaudono. Cosimo Zetti, giornalista de La Nazione, ha definito la coreografia “un eccesso evitabile”, lamentando che abbia offuscato una serata perfetta per la Fiorentina e dato un’immagine negativa della città. Di parere opposto Maurizio Pistocchi, che su X ha relativizzato: “Si grida ‘merda’ a ogni rinvio del portiere avversario, è il folklore del calcio”. Intanto, la Juventus insiste sulla gravità dell’episodio, con il club che starebbe valutando ulteriori azioni legali, mentre alcuni politici toscani, tifosi viola, sono finiti nella bufera per aver condiviso la foto della coreografia sui propri profili (poi cancellata).

Verso la colletta: un caso unico?

Se l’iniziativa dovesse concretizzarsi, sarebbe un precedente curioso nel calcio italiano: una tifoseria che si autotassa per “assolversi” da una multa. La Fiorentina, ufficialmente, non ha commentato, ma indiscrezioni parlano di una società divertita dall’idea, pur mantenendo una posizione neutrale per evitare frizioni con le istituzioni sportive. Intanto, i tifosi si organizzano: c’è chi propone una raccolta fondi online, chi un banchetto fuori dal Franchi alla prossima partita contro l’Atalanta il 30 marzo.

Quel che è certo è che la colletta, più che un gesto economico, è un messaggio. A Firenze, la rivalità con la Juventus non è solo sport: è cultura, storia, un modo di essere. E la Curva Fiesole, con o senza diffida, non sembra intenzionata a cambiare rotta. “La paghiamo e la rifacciamo più grande”, promette un tifoso. La sfida è lanciata, e non solo sul campo.

La pelota no se mancha.