Mancano sei giorni al 30 novembre, data che le tifoserie di Herculenum e Turris hanno cerchiato sul calendario già dal 5 settembre, quando furono diffusi i calendari del campionato.
L’ultimo incontro tra le squadre delle due città risale alla stagione 2002-2003 e vide l’Ercolano laurearsi campione con ben quattordici punti sulla seconda Portici mentre la Turris sprofondò all’ultimo posto, perdendo la doppia sfida in campionato.
Da sempre è un derby sentito, come tutti del resto. Questo però ha spesso creato qualche problema di ordine pubblico fino a sforare, purtroppo, in atti di stupida e inutile violenza per due città così legate (e non solo dal punto di vista “fisico”-urbano). Com’è possibile pensare che dei cittadini di due comuni confinanti che hanno sempre condiviso gli uni con gli altri la scuola, il lavoro e la movida, possano nello sport lasciarsi sopraffare da istinti animali deplorevoli che certamente riguardano la minoranza delle persone che nel corso degli anni hanno partecipato a questa manifestazione sportiva, svuotandola però di sportività?
Anche in questo caso, sin da quando con i calendari si venne a conoscenze che le due squadre avrebbero giocato nello stesso girone, si è subito pensato come si sarebbe potuto garantire lo svolgimento della gara senza troppi problemi. Le voci che si sono susseguite nelle ultime settimane sostengono che si giocherà sì al “Solaro” (la cui struttura ha suscitato qualche dubbio visto che tra il settore dei tifosi locali e quello degli ospiti c’è solo una barriera di vetro a dividerli), ma senza i sostenitori corallini.
Abbiamo parlato con alcuni tifosi dell’Herculaneum di questa situazione. Praticamente tutti hanno auspicato che la gara si giochi anche con i tifosi della Turris perché «deve essere una festa di sport. Io da ercolanese e tifoso da sempre della mia squadra, vivo a Torre del Greco – ha affermato un tifoso granata – e quindi non potrei mai accettare atti di violenza. I tifosi avversari li conosco, li frequento, e una partita non può portare a tanto, anzi, è una buona occasione per divertirci insieme. Lo sfottò è ammesso – prosegue – perché può essere anche divertente, ma che finisca tutto là. Credo che non succederà nulla se ci saranno entrambe le tifoserie. Siamo avversari nello sport, non nemici. No alla violenza», conclude.
Meno ottimista è qualcun altro che possiamo definire la parte minoritaria. «Credo che si debba giocare a porte chiuse. Prevenire è meglio che curare però mi piacerebbe vedere una grande festa di sport con gli avversari, tutti insieme».
Proprio oggi è stato diffuso un comunicato del tifo organizzato di Torre del Greco che non è per niente dissimile nelle intenzioni pacifiche da quanto detto dai tifosi di Ercolano