Sabato pomeriggio (ore 15) allo Stadio Giraud di Torre Annunziata ci sarà la sfida importantissima contro la Reggina, gara valevole per la 16^ di campionato.
Per l’occasione, la redazione di Vesuviolive.it ha intervistato in esclusiva l’ex calciatore e l’ex tecnico degli amaranto, Gianluca Atzori.
La sconfitta nel derby, contro la Juve Stabia, tiene incollato il Savoia al terzultimo posto in classifica. Che tipo di avversario si troveranno di fronte i calabresi sabato pomeriggio?
“Quando incontri una squadra che lotta per salvarsi è sempre una sfida difficile. La Reggina affronta un avversario ferito, come del resto lo è anche lei. Dal mio punto di vista, non ci sarà spettacolo in campo perché entrambe le squadre giocheranno col freno a mano tirato per strappar via un punto importante”.
Anche la Reggina non se la passa bene in classifica ed è il fanalino di coda del Girone C con soli 6 punti, dovuti anche al -4 della penalizzazione. Nonostante questo, che squadra verrà al Giraud e quali sono i suoi pericoli maggiori da dover porre la massima attenzione?
“I 4 punti di penalizzazione incidono molto sull’umore. La Reggina è una buona squadra ed è composta da giovani interessanti con esperienza in Serie B che se vengono lasciati liberi di potersi esprimere potranno far bene. Il Savoia dovrà stare molto attento al reparto avanzato degli amaranto perché potrebbe creargli grossi problemi”.
Gli amaranto erano stati considerati ad inizio stagione i favoriti per la promozione in Serie B, ma le vicende societarie e calcistiche stanno clamorosamente ribaltando la situazione. Ci può spiegare cosa sta succedendo alla società e all’ambiente?
“Oggi, tutti coloro che si sono espressi dicendo che la Reggina a inizio campionato era favorita, non capiscono nulla di calcio. Quando alleni una squadra composta da tanti giovani non si può dire questa cosa solo perché il nome si chiama Reggina. Ha un buon organico e anche tanti giovani di buone prospettive, ma per me non è pronta a vincere questo campionato”.
La sua storia alla Reggina è costellata di esoneri e ritorni. Perché è stato richiamato spesso e quali rapporti conserva con la società e la tifoseria?
“Attualmente ho un buon rapporto col presidente che mi ha richiamato e poi esonerato di nuovo, quindi la domanda va girata a lui. Anche con i tifosi ho avuto un buon rapporto perché mi hanno sempre sostenuto fino alla fine e poi anche loro si sono accorti che questa squadra doveva crescere per poter ritornare in Serie A. Con la società mi sento ancora oggi. Tutti gli allenatori che mi hanno sostituito hanno fatto meno di me, quindi il problema non è del tecnico ma dell’organico”.
Il 7 Gennaio è stato esonerato per l’ennesima volta dal presidente Foti. C’è ancora la Reggina nel suo futuro oppure preferirebbe allenare un altro club?
“Non c’è la Reggina nel mio futuro perché ho sbagliato a ritornare di nuovo in un ambiente che pensavo mi facesse lavorare liberamente. Oggi l’ambiente è rimasto lo stesso ed è per questo che non ho voglia di ritornarci. Ma per fare esperienza, un allenatore deve andare ad allenare al sud nelle grosse piazze”.
Quanto le manca allenare e se ultimamente ha ricevuto delle proposte…
“Mi manca tantissimo allenare. Purtroppo le giornate non passano mai, nonostante mi dia da fare per andare in giro a vedere le partite e i calciatori. Stare a casa non è il massimo. Ho ricevuto due proposte che però non si sono concretizzate a causa di garanzie che non ritenevo soddisfacenti”.