Molti sull’agenda non l’avranno nemmeno segnata, lui addirittura l’ha cerchiata in rosso. Domenica, ore 15:00. Turris-San Giorgio – sesta giornata di ritorno del campionato di Eccellenza, girone A -, una partita come tante. Già, ma non ditelo a Isidoro Izzo. Uno che la maglia rosso corallo non ha bisogno di indossarla (e in effetti finora ciò non è mai avvenuto), perché in fondo è la sua pelle. Izzo a Torre del greco ci è nato, Izzo a Torre del Greco abita tuttora. Il “Liguori”, insomma, è un po’ il salotto di casa sua e lui non vede l’ora di poterlo calpestare.
lo farà domenica, con un’altra maglia alla quale tiene molto, quella del San Giorgio di patron Arpaia. Ai nostri microfoni ha confessato tutta la sua emozione per questo ritorno a “casa sua”, ma anche molto altro.
– Hai cominciato a tirare i primi calci nelle giovanili del Napoli e della Salernitana. A quei tempi quanto credevi al sogno di giocare in serie A?
Beh, quando si è piccoli si sogna ad occhi aperti, ma poi ci si scontra con tante realtà e situazioni che la vita ti presenta.
– Arrivare nel calcio che conta di certo non è facile, ma con le tue qualità forse avresti meritato comunque palcoscenici superiori alla serie D. Più demerito tuo o colpa del sistema calcio italiano? Grazie per il complimento. Credo sia per entrambe le cose, un po’ per colpa mia, un po’ perché fare calcio in Campania è dura.
– A livello dilettantistico, tuttavia, hai giocato in piazze importanti, ad esempio Scafatese, Arzanese, Pomigliano. Qual è la squadra che ti è rimasta di più nel cuore?
Hai elencato alcune delle squadre ma non tutte. Quella che più mi è rimasta nel cuore è il Toro dell’Acerrana, una piazza storica, importante, che vive di calcio, con tifosi incredibili.
– Tra tante squadre di valore, però, forse ti manca quella alla quale tieni di più, la Turris. Speri ancora un giorno di poter vestire la maglia corallina?
Indossare la maglia della squadra del proprio paese è il sogno di ogni ragazzo che ama la sua città.
– Immaginati per un attimo al “Liguori”, con la divisa della Turris addosso, cosa provi?
Immaginarmi con la maglia della Turris, in uno stadio pieno, mette i brividi.
– Domenica al “Liguori” giocherai per davvero, ma da avversario. Che effetto ti fa sfidare la squadra della tua città natale, dove per giunta abiti ancora?
Sfidare la Turris non è facile, è la prima della classe, una corazzata, con calciatori importanti e costruita per vincere.
– Secondo te che partita sarà, credete nell’impresa?
Sarà una partita dura. Loro avranno la pressione del risultato, noi dobbiamo fare punti per salvarci. Credere nell’impresa è obbligatorio per chi pratica questo sport. A nessuno piace perdere.
– Oltre alla Turris c’è un’altra squadra nella quale ti sarebbe piaciuto o ti piacerebbe giocare?
Alle altre squadre non penso proprio. Devo essere sincero, mi trovo benissimo a San Giorgio, dove ho trovato un gruppo eccezionale e una società serie che non ci fa mancare nulla.
– Ritornando al San Giorgio, sei approdato al “Paudice” nel mercato invernale, perché sei andato via dal Gladiator?
Sono andato via dal Gladiator per motivi che ora è inutile spiegare. Ora penso solo a fare bene qui, perché credo nella salvezza e nei miei compagni.
– Oltre al tuo arrivo ce ne sono stati altri. Poi due settimane fa il cambio allenatore, subito vincente. Cosa è cambiato da mister Matrullo a mister Pascucci?
Con me sono arrivati calciatori importanti. Con Matrullo non abbiamo fatto male, ma non siamo riusciti ad avere continuità fuori casa. Poi è arrivato Pascucci, persona preparata, che conosce ambiente e calciatori. Ci troviamo bene, è un ottimo allenatore. Seguiamo le sue direttive consapevoli di avere un ottimo organico e convinti che ci possiamo tirare fuori dal fondo.
– Il San Giorgio attualmente è a 2 punti dalla retrocessione diretta e a 2 dalla salvezza, come andrà a finire?
Non ho la sfera magica, ma posso assicurare che daremo il massimo fino alla fine per salvarci.
– E in vetta credi che alla fine la spunterà la “tua” Turris?
In vetta si deciderà in primavera. Faccio i complimenti alla Sessana per il campionato stupendo che sta disputando, ma la Turris è la Turris e con i suoi tifosi merita altre categorie.