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Gladiator-Herculaneum, il pensiero di Bruscolotti

 

Domani pomeriggio al “Piccirillo” di Santa Maria Capua Vetere è in programma la sfida, valevole per la sesta giornata di ritorno del campionato di Eccellenza (girone A), tra Gladiator ed Herculaneum. Tra le fila dei sammaritani il calciatore più pericoloso fortunatamente non gioca ormai da un pezzo, ma la sua classe si fa notare anche da dietro una scrivania.

Giuseppe Bruscolotti, grande bandiera ed ex capitano del Napoli degli anni ’70 e 80′, ha appeso le scarpe al chiodo, ma certo non la sua passione per il calcio. L’attuale d. g. dei neroazzurri ne ha parlato ai nostri microfoni, dal suo nuovo incarico fino al grande Diego, senza dimenticare ovviamente la sfida di domani.

Dal terreno del “San Paolo” alla scrivania del Gladiator, cosa l’ha spinta ad accettare questo incarico dirigenziale?
Beh, l’amore per il calcio e poi degli amici che mi hanno chiesto di aiutarli, perché loro erano completamente al di fuori del calcio e avevano bisogno di qualcuno che li potesse guidare.

– Un uomo della sua esperienza cosa può trasmettere a una realtà come quella del Gladiator?
L’obiettivo era ed è quello di avviare un discorso sui giovani, poi vedremo quali sviluppi societari ci saranno. Questo è stato un anno particolare, perché abbiamo ereditato situazioni dal passato e abbiamo costruito una squadra per la salvezza.

– Ormai è passata più di metà stagione, come giudica il suo lavoro?
Il nostro andamento rispecchia il nostro programma. Abbiamo anche avuto una buona esperienza in Coppa Italia. Ora dobbiamo continuare a fare il nostro lavoro in campionato per portare a termine quanto ci siamo prefissi ad inizio stagione.

– Soddisfatto, quindi, dei risultati della squadra?
Sicuramente! Noi sapevamo che la squadra era stata costruita negli ultimi giorni di agosto e non potevamo fare granché, anche perché, come dicevo prima, dovevamo pensare in primis al risanamento della società e poi mettere su una discreta squadra per questo campionato.

– Domani al “Piccirillo” arriva l’Herculaneum. Tra Coppa e campionato per voi due sconfitte e un pari inutile, stavolta credete allo sgambetto?
In Coppa abbiamo fatto una grande gara, peccato non ci abbiano dato un rigore che forse ci poteva consentire di accedere alle semifinali, ma questo fa parte del calcio. La cosa importante è giocare bene, come abbiamo fatto. Domani ci auguriamo possa andare diversamente, perché a parte nella gara d’andata in campionato, la squadra ha fatto sempre delle buone gare.

– Secondo lei la squadra di mister Ulivi può ancora lottare per il primo posto?
Beh, finché c’è speranza una squadra cerca sempre di provarci, ma francamente non ti so dire dove potrà arrivare.

– C’è un calciatore dell’Herculaneum che l’ha impressionata particolarmente nei precedenti incontri e che teme per domani?
L’Herculaneum ha un buon organico e questo lo dice anche la classifica, perché per fare tutti quei punti vuol dire che è un’ottima squadra.

– Che consiglio darebbe ad un giovane calciatore che ha voglia di emergere?
Il solito, il lavoro, l’impegno quotidiano, con la voglia di migliorarsi sempre. Dipende tutto dalla loro volontà, dalla voglia di sacrificarsi.

– E poi c’è il talento. Lei ha giocato con Maradona, conta più la classe o la testa?
Eh, ci vuole tutto, sia l’uno che l’altro. Sono tante cose messe insieme che “fanno” il calciatore.

– Ci racconta un aneddoto legato a Diego o al Napoli che ricorda con particolare piacere?
I ricordi sono tanti, ma non ne ho uno in particolare.

– Il Napoli attuale dove può arrivare? Secondo posto fattibile?
Sì, può credere al secondo posto, perché lo svantaggio si è ridotto. Ora deve credere nel suo lavoro e vedere dove arriva, ma i presupposti ci sono.

– Per concludere. Il Napoli appartiene a un calcio d’elite. C’è un aspetto del calcio dilettantistico che porterebbe in quello professionistico?
Onestamente no. Parliamo di una differenza notevole, certe cose non si possono paragonare.