Alla vigilia del delicatissimo scontro diretto di domani contro la Sessana, dopo aver proposto le interviste del ds Emiliano Amata e del capitano Vincenzo Basso, abbiamo raccolto le ultime riflessioni del mister dell’Herculaneum Piero Ulivi.
Molti avevano perso le speranze, invece sabato l’Herculaneum si gioca i play-off contro la Sessana. Ci arrivate psicologicamente meglio?
Spes è la dea della speranza. Io non ho mai perso la speranza e la fiducia in questo gruppo, per la grande abnegazione e lo spirito di sacrifico mostrato durante tutto l’anno. Sono in uno stato di forma buono e sicuramente sono pronti anche da un punto di vista tattico e tecnico. Non ci resta che concludere al meglio il campionato, augurandoci di raggiungere il traguardo dei play-off.
Da questo traguardo vi separa solo la Sessana, una squadra che subisce pochissimi gol e alla quale sabato basterà anche solo un pareggio. Crede che verranno al “Solaro” per difendersi?
Io non credo che una squadra possa interpretare una gara solo basandosi sulla possibilità del doppio risultato, anche perché ci sono molti episodi di squadre che pur avendo questa possibilità hanno poi fallito miseramente. Loro credo che se la verranno a giocare. Hanno sempre un atteggiamento molto propositivo. Quindi sono convinto che cercheranno di sfruttare le loro armi, che sono tra l’altro anche molto importanti, per metterci in difficoltà. Noi comunque siamo pronti ad affrontare qualsiasi situazione. Abbiamo lavorato sia tecnicamente che tatticamente sulle loro caratteristiche, sulle loro uscite, sulle loro capacità di poter offendere. Sono molto fiducioso, perché la mia squadra quando si tratta di dover dimostrare il suo vero valore, specie contro avversari importanti, non è mai venuta meno.
Per quanto concerne la formazione l’under Rossi, che ha ben figurato contro il Quarto, potrebbe partire ancora titolare?
Rossi è un ragazzo che noi abbiamo preso in considerazione perché si è messo in mostra con la Juniores, la quale sta ottenendo ottimi risultati, e per questo ringrazio il lavoro del direttore Amata, che ha sempre creduto nel settore giovanile e nella gestione di ragazzi del ’96 e del ’97 che servono anche come serbatoio alla prima squadra. Per quanto riguarda la formazione non mi sento di poter dire nulla. Diciamo che a prescindere dalle qualità del singolo bisogna guardare anche alle caratteristiche degli avversari. Rossi, comunque, è un ragazzo che teniamo in grossa considerazione e sicuramente ci darà una grossa mano o dall’inizio o a gara in corso.
A proposito della gara, per prepararla questa settimana ha lavorato più sulla testa dei giocatori o sulla tattica?
Sulla tattica abbiamo lavorato, perché loro hanno determinate caratteristiche che non sto qui a spiegare. Però ho cercato soprattutto di lavorare su un atteggiamento di tranquillità dei giocatori, perché vivere lo stress di queste gare può suscitare – soprattutto nei giovani – delle aspettative che possono condizionare poi la loro prestazione. Quindi abbiamo fatto partite a tema dove c’è stato spazio anche per il divertimento, proprio per rasserenare gli animi e affrontare questa settimana di lavoro al meglio.
Sono praticamente 5 anni che lei siede sulla panchina dell’Herculaneum, seppur non continui. E’ passato dalle lotte per la salvezza alla vittoria del campionato di Promozione lo scorso anno, fino appunto a questo sogno play-off, senza dimenticare la semifinale di Coppa Italia. Sabato sarà il coronamento di un ciclo?
Su questo sorrido perché un allenatore a volte è giusto anche che si metta in discussione. E’ chiaro, io non ho fatto ancora nessuna valutazione, né tantomeno ho preso accordi con altre squadre, perché da persona corretta fino ad oggi ho sempre avuto un rapporto sereno e tranquillo col presidente e ora dobbiamo pensare a terminare quest’anno in maniera esemplare. Poi avremo modo di discutere insieme del futuro della società e del rapporto di lavoro che mi lega ad essa.
Un futuro che potrebbe dipendere dalla promozione in serie D?
No, non dipende assolutamente da questo, perché per me già essere in lotta per i play-off rappresenta il sugello di un lavoro che va avanti da due anni insieme allo staff, al direttore e alla società. Anzi, quest’ultima ha avuto una parte molto importante per tutto il nostro cammino, legata al pagamento degli stipendi e alla serietà con cui si è sempre rapportata con i giocatori, mettendoli sempre nelle condizioni migliori per scendere in campo tranquilli. Mi dicono che sono oggetto di tante squadre, ma io mi sento legato alla famiglia Mazzamauro e ad Ercolano. In fondo sono 5 anni che lavoro in questa piazza tra le salvezze ai play-out, la promozione dello scorso anno e quest’ultimo campionato da protagonista. Non dimentichiamo nemmeno la semifinale di Coppa Italia, dalla quale tutti conoscono i motivi per i quali siamo stati estromessi. E questa Coppa sicuramente avrebbe dato ulteriore lustro alla nostra stagione. Comunque alla fine del campionato mi siederò col presidente Mazzamauro e molto serenamente valuterò con lui se proseguire ancora la nostra collaborazione.