Un pomeriggio di ordinaria follia. L’Hermes Casagiove stenta ancora a credere quanto successo dalle 16.00 fino alle 17.54 del 3 maggio 2015. Meno di due ore di eventi racchiusi in una sola e semplice partita di calcio, che ci vorrebbe un libro a raccontare. Centoquattordici minuti totali che sembravano durare un’eternità, vista la posta in palio importantissima sia per i giallorossi quanto per l’avversaria sconfitta e retrocessa in Promozione, l’Isola di Procida.
Il Casagiove aveva a disposizione un solo risultato per la salvezza e l’ha ottenuto al termine di una gara incredibile sotto tutti i punti di vista. Passata in vantaggio con il rigore trasformato da Vincenzo Russo, la matricola terribile è tornata con i piedi per terra a causa dell’espulsione proprio di Russo, capitano e miglior marcatore del team. Da lì cambia la partita. L’allenatore Domenico Santonastaso passa al 4-4-1 e si mette nelle mani della propria retroguardia. I procidani non trovano sbocchi e solo in un’occasione Lorenzo Costagliola preoccupa Merola con una sforbiciata smanacciata in angolo.
Il secondo tempo è da guinness dei primati, per l’enorme dose di spettacolo vissuta dagli interpreti giallorossi. Lo show si apre con il primo rigore calciato sulla traversa da Lorenzo Costagliola con uno sciagurato ‘scavetto’. L’Hermes resta addirittura in nove per la seconda espulsione di Chiummariello, obbligata a disputare i seguenti quaranta minuti in 9 contro 11. Il tempo passa e la difesa casagiovese spazza di tutto dall’area, anche i pacchetti delle sigarette dei tifosi. All’85’ il muro sembra sgretolarsi sulla concessione del secondo rigore per gli isolani. Da procidano doc Lorenzo Costagliola vuole farsi perdonare dell’errore precedente e salvare la squadra della sua terra natia. Il destino però gli volta le spalle, così la traversa gli sputa in campo la sfera ancora una volta.
Poi a nulla serve il tap-in vincente di Malgieri, il cui goal irregolare viene smascherato dall’intuizione geniale del vice-allenatore Francesco Santonastaso. Da lassù Giuseppe Feola e Giuseppe Russo fanno il tifo per l’Hermes Casagiove e soffiano sulla traversa la punizione dal limite di Marigliano. Otto minuti interminabili di recupero che vengono scanditi dalle urla di terrore dei tifosi procidani, dai sacrifici di tutti i casagiovesi in campo, dai rinvii dei difensori e dalla calma faraonica di Merola. Al fischio finale accade di tutto e di più, tra pianti, abbracci, cori e consueti gavettoni nello spogliatoio.
Al primo anno di partecipazione, l’Hermes Casagiove conquista la permanenza in Eccellenza dopo una stagione a dir poco travagliata. Parlare di miracolo rispetto a quanto visto è poco. Ma nelle difficoltà si vede l’anima di persone che hanno sempre dimostrato il proprio attaccamento alla maglia e che, anche nello spareggio, hanno messo tutto il proprio cuore: ciò che ha sempre contraddistinto la famiglia Hermes Casagiove.
FONTE: Ufficio Stampa Hermes Casagiove, Domenico Vastante