Pino Daniele, la voce di una città animata dai “mille culure“, la verità di un popolo cantata da una voce particolare e inimitabile, una voce che risuonerà in eterno nei cuori e mai più dal vivo. E’ ancora scioccante il pensiero che Pino Daniele, non potrà più allietare la gente con le sue canzoni, è triste pensare che Napoli, non sarà più raccontata da lui, ed è altrettanto triste sapere che tutto questo è successo troppo presto, perché quel cuore che lui ha dato alla gente, ha smesso di battere in un giorno qualunque senza voler sentire altre ragioni.
Napoli già con numerose iniziative ha ricordato il grande Pino Daniele, ed un’altra importantissima inizierà ad Ottobre, prolungandosi fino a Gennaio al museo PAN di Napoli, dove sarà allestita una mostra vera e propria, dove si ripercorreranno 20 anni di Pino Daniele. La mostra si chiamerà proprio così, “20 anni di Pino”, e racconterà per la prima volta, non solo quello che è stato l’artista amato da Napoli, ma anche l’uomo che era in privato. In occasione della presentazione dell’evento che avverrà il prossimo ottobre, oltre al sindaco Luigi De Magistris, sono intervenuti il fotografo Alessandro d’Urso, autore di numerose foto artistiche ma anche private dello stesso Pino, e la figlia, Sara Daniele, che dopo aver per tanto tempo ascoltato troppe dicerie anche “diffamatorie” nei confronti del padre, con estrema dolcezza ha dichiarato: “Volevamo togliere anche la leggenda che papà si era un po’ allontanato da Napoli, in questi anni. Non è vero, ma noi siamo nati a Roma, quindi è normale che stesse più là che a Napoli, però lui ha sempre amato questa città più di ogni altra cosa e ha trasmesso anche a noi questo amore. Dalla sua morte abbiamo sentito molto il dolore ma anche l’affetto di tutta la città, quindi ringrazio tutti”.
Pino non ha mai abbandonato Napoli, non ha mai dimenticato la città che ha ispirato le sue canzoni, le sue poesie, ed anzi ha trasmesso anche ai figli quell’indescrivibile passione per la sua città, quella che “a sape tutt ‘o munn“, assicurandosi di raccontare almeno ai suoi figli ” ‘a verità”. Ha uno sguardo dolce Sara Daniele, è tranquilla e a tratti nostalgica quando parla di Pino, che ricorda essere pur sempre prima di tutto il suo papà: “Facciamo vedere l’artista al di fuori del palcoscenico, perché per me era sempre mio padre, quindi comunque i contrasti tra adolescente e il suo genitore e lui mi diceva sempre: ‘Tu capirai chi sono solo quando non ci sarò più’. Perché per molti è il Pino Daniele musicista, il cantante, invece per me era semplicemente papà“.
Si, per Sara, Pino sarà sempre semplicemente il suo papà, anche se per noi napoletani ha rappresentato Napoli. Oggi noi vogliamo fare una promessa al “nostro” Pino Daniele, la figlia Sara insieme al resto della famiglia, ci farà conoscere grazie alla mostra che si terrà al PAN, il Pino papà, e noi invece continueremo a far conoscere loro il volto di Napoli, quello fatto di gente buona e solidale che non dimenticherà mai un figlio della città.