Quando si dice che non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, è vero, perché è solo così che si possono sconfiggere i luoghi comuni che troppo spesso denigrano. Noi napoletani siamo ben addentrati in questo mondo di falsi miti e storielle che raccontano una realtà napoletana diversa dall’originale e tante volte ci tocca sudare per far conoscere ciò che siamo realmente. Purtroppo però, esistono persone che invece di collaborare per migliorare l’immagine del popolo a cui appartengono, remano contro, diffondendo sempre più l’immagine dei napoletani violenti e teppisti nel mondo.
Uno spiacevolissimo episodio, risalente a ben due anni fa, accaduto a Londra, quando la sera di di Martedì 1 Ottobre 2013, era in programma la gara di Champions League tra Arsenal e Napoli. Al fischio d’inizio, mancava solo un’ora, e fu proprio 60 minuti prima, che si scatenò l’inferno per i proprietari di un piccolo ristorante, che improvvisamente si videro assaliti da un folto numero di tifosi azzurri (o presunti tali), che iniziarono un’irrefrenabile lancio di sedie e tavoli che mise in fuga tutti i presenti e rase al suolo il ristorante, creando non pochi danni. Il tutto, orologio alla mano, durò veramente poco, un interminabile minuto che ai malcapitati sembrò pari all’eternità. In lontananza si avvertì il suono di una sirena, un’auto della polizia passava di lì per caso e si fermo nel vedere tanto chiasso: il gruppo di partenopei era capitanato da Jason Philpott, un tifoso del Millwall, che anche dopo la fuga dei napoletani, rimase lì ancora per qualche minuto.
Erano presenti adulti e bambini, tutti sconvolti, qualche cliente lottò per impedire che il registratore di cassa venisse portato via, il locale però era ormai ridotto a pezzi. Paul e Nicky, proprietari del ristorante, raccontano quanto subito due anni fa, non dimenticando nulla, definendo l’accaduto come lo spavento più grande vissuto, ma poi continuano il loro racconto, che a dispetto di ciò che in molti possono prevedere, si conclude con un lieto fine. Dalla vicenda scandalosa che colpì il loro piccolo ristorante in quella sera di ottobre, una consapevolezza è nata nel cuore dei due inglesi: la solidarietà dei napoletani, quelli veri, è invidiabile.
Come riporta Il Mattino: “È stato sorprendente. Abbiamo ricevuto tantissimi messaggi, anche da parte di napoletani sparsi nel mondo. Molti ci hanno offerto ospitalità e ci hanno invitato a conoscere la vera Napoli, altri ci hanno inviato tazze, peluche e calamite da frigo. Addirittura ci hanno fatto avere una fornitura di caffè napoletano per il bar. Qualcuno voleva mandarci dei soldi per contribuire alla riparazione dei danni. Un ottantenne napoletano che vive a Londra ci ha inviato una lettera con allegate 20 sterline, scusandosi di non poter inviare di più in quanto era pensionato. E questo ci ha commosso molto. Comunque, i soldi che ci sono arrivati dalla gente, circa 200 sterline, sono stati distribuiti tra i ragazzi che ci hanno dato una mano a ripulire il locale“. La confessione di Paul, fa gioire il cuore di tutti quei napoletani che indignati dalla vicenda, per un attimo si sono vergognati di essere figli di Partenope.
Da un atto di vandalismo assoluto e ingiustificabile, fortunatamente non viene fuori disprezzo, ma la consapevolezza che esiste ancora gente che dopo essere stata ferita riesce a guardare oltre, scoprendo così la realtà dei fatti. Paul e la sua famiglia dopo la dimostrazione di solidarietà dei napoletani, hanno deciso di far visita all’Italia dirigendosi in Puglia, ma non mancherà per loro una tappa a Napoli: “Non c’è nessun rancore con i veri tifosi napoletani e vogliamo dire grazie a tutta la città per l’affetto che ci ha dimostrato e per l’indignazione con cui condannò l’attacco che subimmo.“.
I napoletani veri, aspettano con ansia questa visita, sperando di non deludere le aspettative di un turista speciale, che ha amato e ringraziato Napoli nonostante tutto, addirittura prima di visitarla.