I premi RCAuto in Italia risultano, di gran lunga, i più cari d’Europa e senza dubbio anche i più inefficienti: le cifre esorbitanti, si dice, siano stabilite in base all’alto tasso di truffe, dal quale scaturisce, di conseguenza, un alto tasso di premi assicurativi. Per pagare premi più contenuti, si deve provvedere a tagliare risarcimenti e coperture, aumentando le franchigie.
Come riportato da ilfattoquotidiano.it, Salvatore Rossi, presidente dell’IVASS (e direttore generale della Banca d’Italia) ha dichiarato: “La miglior tutela del consumatore è la concorrenza e la miglior politica industriale è l’estensione della concorrenza”. Parole che lasciano il tempo che trovano: si sa, che con l’entrata in vigore delle nuove leggi, gli assicurati e coloro che ne hanno diritto, non vengono assolutamente tutelati e le compagnie non fanno altro che trarne grande vantaggio. Basta pensare al DDL Concorrenza, di Silvia Fregolent ed Andrea Martella, del PD, che con l’introduzione della nuova tabella nazionale, andrebbe a stabilire il taglio ai risarcimenti danni e la sua retroattività, cioè varrebbe anche per gli incidenti avvenuti prima dell’entrata in vigore della legge: significa meno tutele per gli assicurati e più guadagni per le assicurazioni. Il 2014, così come dichiara Aldo Minaucci, il mondo assicurativo ha registrato utili pari a ben sei miliardi di euro.
Facilmente deducibile che le assicurazioni non perdano molto tempo a combattere le truffe, in quanto i guadagni sono ugualmente assicurati. Spesso e volentieri, tra l’altro, diventano, sempre per convenienza, “complici” in prima linea delle truffe. La legge stabilisce che per il risarcimento non bisogna necessariamente denunciare i sinistri, se non entro due anni, e tra le varie spese risulta più conveniente elargire risarcimenti ai truffatori: a pagare ci pensano gli onesti.
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