Dopo il campo Rom di Ponticelli anche quello di via Galileo Ferraris viene sgomberato e i nuclei familiari che avevano occupato abusivamente l’area sono stati spostati in una scuola di Soccavo che è stata chiusa per pericolo amianto.
Via Galileo Ferraris è ormai una strada ridotta in discarica e con condizioni igieniche sanitarie da incubo. Come dichiarato da Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e da Gianni Simioli della radiazza, quel campo Rom è “una vera e propria bomba sanitaria e ambientale”.
A febbraio una bimba di etnia Rom era stata ricoverata al Santobono di Napoli e successivamente al Cotugno perchè affetta da epatite A. Mentre hanno inizio i primi abbattimenti delle baracche, Borrelli e Simioli si chiedono infatti “se il pericolo è stato superato o se si ritiene che i Rom a differenza degli altri cittadini possono vivere in condizioni ambientali rischiose e precarie“.
Infine affermano: “La convivenza con questo popolo diventa ogni giorno più difficile, soprattutto perché queste persone diventano facilmente “assoldate” dalla criminalità locale. In ogni caso i campi Rom come li abbiamo conosciuti negli ultimi anni non possono più esistere. Non può essere consentito a famiglie, anziani e bambini di vivere nel degrado, nella sporcizia e in condizioni insostenibili e pericolose per la salute pubblica“.
Le pessime condizioni igieniche e sanitarie che si trovano nei campi Rom potrebbero dunque diventare un serio pericolo anche per i cittadini ormai stufi di questa situazione.