Napoletani brava gente o incivili che non sanno comportarsi? E’ questo il quesito, o per meglio dire, la suddivisione di pensiero, che da ieri sera spezza in due la città, perché se da una parte c’è un popolo indignato per quanto accaduto durante la diretta di “Parallelo Italia” il programma TV condotto da Gianni Riotta e trasmesso ieri sera da Napoli, dall’altra c’è chi giustifica la vicenda! Ma andiamo per gradi.
Durante la il programma condotto da Riotta, un gruppo di ex operai FIAT ormai disoccupati e componenti del comitato campano per il reddito garantito, hanno provato a raggiungere il palco per prendere la scena e rivendicare i loro diritti, ma prima di poter finire gli scalini ed entrare in scena, sono stati allontanati dalla sicurezza. Bloccare il loro ingresso sul palco non è stata l’arma migliore, il gruppo di contestatori ha iniziato la protesta cambiando il modo di agire, iniziando a lanciare bottiglie sul palco provando a colpire gli ospiti, tra cui diversi esponenti politici.
Nel momento in cui il lancio è iniziato sul palco era presente anche l’artista Malika Ayane, pronta per esibirsi, ma che dopo l’inizio dei tafferugli ha invece pensato di abbandonare il palco evitando così la “pioggia di oggetti”.
L’uscita dal palco della cantante ha immediatamente scatenato l’inferno: social network impazziti, quotidiani che ne hanno dette di cotte e di crude ma ovviamente pagarne le spese è stata solo ed unicamente Napoli. Qualcuno ha ritenuto “miracoloso” il fatto che Malika Ayane si sia salvata da questo “insolito linciaggio”, qualche altro da napoletano ha puntato il dito contro i suoi concittadini dichiarandosi “schifato”, altri ancora invece hanno dato ragione ai contestatori, ma troppa da passare dalla ragione al torto, e ora la verità è unica e sola: Napoli ancora una volta fa il giro dei notiziari come la città sbagliata, la pecora nera d’Italia, quel “bel presepe con i pastori che rovinano tutto”.
Mentre tutta Italia si è scatenata e i quotidiani hanno dato vita ai più svariati e fantasiosi titoli, Gianni Riotta commenta: “Dovevate prendere me a bottigliate. È una grande viltà prendersela con chi e’ venuto qui generosamente per portare arte in questa città di Napoli”. Poi su Twitter aggiunge: “Pensavamo di essere un think show siamo un fight show. Parallelo Italia si scusa con Malika Ayane per la violenza degli intolleranti”. Per fortuna la diretta interessata (e forse dovremmo dire anche “miracolata”?), Malika Ayane, la pensa diversamente da tutti, e su Facebook lascia un lungo post indirizzato a Napoli e a quanto accaduto, da cui non traspare la minima voglia di stigmatizzare la città, anzi, spiega con semplicità e chiarezza il gesto di abbandonare il palco non era di indignazione.
Prima di parlare o addirittura di “titolare” quotidiani letti e riletti da milioni di persone, sarebbe giusto accertarsi, per non dover poi ricorrere ad un’imprevedibile correzione, parzialmente inutile, perché come si suol dire, il danno ormai è fatto! E’ ovvio che dissociarsi da un gesto comunque violento, e alla base, ma strumentalizzare l’accaduto per infangare ancora Napoli, ci sembra veramente troppo.