Quando si parla di divario tra Nord e Sud, di differenze colossali e di eterno contrasto, c’è gente in giro che storce il naso quasi come non volesse accettare la realtà dei fatti, credendo si tratti solo di semplici esagerazioni. Possibile che nel 2015 esistano ancora disparità e “scaramucce tra popoli”? Purtroppo si.
Fortunatamente però quello che non è apprezzato in Italia diventa all’estero un vanto e un vero e proprio segno distintivo, esattamente come ad esempio la musica napoletana nel mondo. Siamo certi che probabilmente non esiste un solo posto dove, almeno una volta, una classica canzone napoletana non sia stata suonata, tutti conoscono canzoni come ‘o sole mio, ‘o surdat nammurat, o funiculì funiculà e molti artisti hanno fatto con queste canzoni esibizioni memorabili. E’ successo questo anche all’Arena di Verona, cuore dell’Italia del Nord, in occasione del concerto di Carlos Santana, icona della musica rock e membro ufficiale della Rock and Roll Hall of Fame. Verona, tappa italiana insieme alla città di Pistoia, del Tour mondiale di Carlos e del suo gruppo, ha assistito all’omaggio del cantante a quella che è la nostra musica, restando totalmente senza parole e forse anche un pizzico amareggiati, il grandissimo artista infatti, scegli e ‘O sole mio per salutare l’Italia.
Immaginate un po’, nella conca settentrionale, l’antica e meravigliosa Arena di Verona, al cospetto di chissà quanti settentrionali, ha riecheggiato per un po’ la melodia napoletana, che poco a poco ha incantato irrimediabilmente tutti. Ancora una volta Partenope vince e dimostra all’Italia che senza Napoli all’estero, neanche conoscerebbero quella nazione che un tempo Garibaldi unì, solo ed unicamente sulla carta.