È di questi giorni la notizia, diffusa da grandi testate giornalistiche nazionali e ripresa poi da vari soggetti, di una tassa sui climatizzatori, “una stangata da 200 euro a famiglia” scrivono. Ma la notizia è vera? In parte sì! La tassa sui climatizzatori è cosa vecchia, però bisogna fare delle precisazioni importanti.
Secondo le testate giornalistiche che in questi giorni hanno usato il titolone, la tassa sarebbe stata introdotta da Renzi, riguarderebbe le emissioni di CO2 e al pagamento verrebbe rilasciato un bollino in base al numero degli impianti presenti nell’ambiente domestico.
Se è vero che esiste una tassa sui climatizzatori con relativo rilascio del bollino, è anche vero che la norma non è innanzitutto una novità, infatti la notizia è apparsa per la prima volta nel 2014 sul Sole24Ore. La tassa, inoltre, non è stata introdotta dal Governo Renzi, ma si tratta di una direttiva della Comunità Europea che impegna gli stati membri a promuovere l’efficienza energetica nel comparto edilizio ed equipara i condizionatori agli impianti di riscaldamento, quindi le emissioni di CO2 non c’entrano proprio nulla. E non è finita qui.
Le grandi testate giornalistiche nazionali hanno creato allarmismo ed hanno diffuso, di fatto, una mezza bufala, soprattutto perché non hanno detto che il bollino riguarda solo gli impianti con potenza superiore ai 12Kw. La norma riguarda quindi impianti di grossa portata, non i normali impianti domestici, per la quale non è prevista alcuna tassa, né bollino. Le famiglie italiane, dunque, possono stare tranquille.