Il New York Times: “Roma è coperta di spazzatura”. E se fosse stata Napoli?
Lug 24, 2015 - Valentina Coppola
Tra le diverse vicende politiche, sociali ed i continui e spiacevoli fatti di cronaca che, all’ordine del giorno, senza tregua, stanno facendo il giro del web, l’attenzione ricade inevitabilmente sul degrado nel quale riversa Roma, capitale d’Italia. Le immagini di un vicoletto di Trastevere, invaso letteralmente dai rifiuti di ogni genere, non hanno lasciato indifferente nemmeno il New York Times, che in prima pagina, ha riportato un servizio a riguardo. Ecco la foto apparsa in copertina:
Come riportato dalla Repubblica.it, il New York Times scrive: “Le sterpaglie in alcuni parchi sfiorano le ginocchia, i lavoratori della metropolitana, scontenti, hanno rallentano il servizio a passo d’uomo, un incendio ha reso il più importante scalo della città (Fiumicino), caotico e affollato, gli arresti di funzionari pubblici si accumulano rendendo evidenti le infiltrazioni criminali nel governo della città” scrive nella sua corrispondenza da Roma il Nyt che ricostruisce anche i passaggi principali dell’inchiesta di “Mafia Capitale. Tutto questo si aggiunge a quello che i romani chiamano “degrado ” – il degrado dei servizi, degli edifici, della qualità della vita – e alla sensazione generale che la loro antica città, ancora più del solito, stia cadendo a pezzi”. Ed una riflessione sul ruolo del sindaco Ignazio Marino: “Il sindaco è senza macchia, ma questo è sufficiente per fermare il declino della città eterna?”.
Alla luce di quanto accaduto, premesso che non manca senso di solidarietà verso la città di Roma, che l’incompetenza e l’affarismo hanno ridotto in condizioni vergognose, ci si chiede come mai quando si parla di Napoli e del problema dei rifiuti, si è sempre in prima linea per documentare, tutto finisce sui giornali, sui canali di comunicazione del web, nei telegiornali… I servizi e le immagini che passano sono accompagnate quasi sempre da commenti offensivi, che non fanno altro che contribuire a dare un’immagine sempre più stereotipata della città. In tal caso no: c’è una sorta di silenzio mediatico che aleggia intorno alla vicenda. Intanto, qualche razzista di Roma e dintorni, si riferisce ai napoletani chiamandoli “monnezzari”.
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