I giovani rappresentano il futuro, il sale della terra, eppure c’è chi pensa di spezzare loro le ali impedendo la costruzioni e la realizzazione di sogni che riguardano la propria vita e il proprio futuro.
Il lavoro è un diritto che spetta a chiunque, una condizione che dona dignità all’essere umano e tutti devono essere messi nella condizione di poter lavorare. Con la crisi economica che purtroppo l’Italia sta attraversando da diverso tempo, anche il tasso di disoccupazione è aumentato, raggiungendo non solo numeri sbalorditivi ma anche lo sconforto di quanti sperano in un’occupazione. Sono state moltissime le storie di persone che non riuscendo ad arrivare a fine mese si sono date al suicidio per mettere fine all’umiliazione di non poter portare quasi neanche il pane a casa! Eppure la speranza di un miglioramento stava nascendo dalla possibilità per i giovani di mettersi in gioco iniziare la propria attività grazie ai fondi per l’autoimpiego. Sembrava tutto bellissimo, tutto sulla direzione di una svolta, di un miglioramento, addirittura si poteva pensare che tra qualche anno si sarebbe messo un punto definitivo a quella fuga di cervelli che purtroppo parte maggiormente proprio dal Sud Italia e invece no, l’onda della positività viene immediatamente spezzata dai tagli dei fondi per l’imprenditoria giovanile nel Mezzogiorno, togliendo così, i sogni a moltissimi giovani che speravano finalmente di costruire il proprio domani.
A che serve vantarsi del laureato più giovane d’Italia originario del Sud, se poi un futuro nel Meridione non c’è? Ci stupiamo, apprendiamo con malinconia la storia di giovanissimi che lasciano i propri affetti per affermarsi, ma cosa si può fare se addirittura vengono tagliati i fondi dell’imprenditoria giovanile perché sono finite le risorse? Il Mezzogiorno d’Italia è già abbondantemente in ginocchio, la crisi non ha risparmiato nulla, eppure negli ultimi anni grazie a quei fondi, sono state circa centomila le piccole aziende nate.
I parlamentari meridionali non hanno condiviso la decisione, dicendosi del tutto contrari ai tagli che mettono alle strette il Centro-Sud, aggiungendo che i finanziamenti presenti nel decreto “autoimpiego” sono spesso l’unica forma di sostentamento per dare inizio ad un’attività.
La disoccupazione giovanile in Italia oggi conta una percentuale del 44,2%, e nonostante l’intenzione annunciata di voler mettere il Sud al centro della discussione politica per programmare ed attuare un piano di miglioramento, ecco che arriva la notizia dei tagli per l’autoimpiego, una stangata, una doccia fredda per tutti quei giovani che sognano un futuro nel proprio paese d’origine, eppure qualcosa non quadra, e a sottolinearlo sono proprio i politici meridionali: perché tagliare i fondi dell’imprenditoria giovanile, quando ci sono ancora 13 miliardi di fondi europei da spendere entro Dicembre per evitarne la restituzione?
La notizia dello stop al sostegno per l’autoimpiego è stata pubblicata anche sulla Gazzetta Ufficiale, ma sperare e sognare in un’inversione di rotta è ancora concesso!