Nelle ultime ore nel mare del Cilento è scattato l’allarme. Dei pescatori avrebbero infatti catturato nelle acque di Agropoli una trentina di tonni alletterati che sembrerebbero però presentare delle mutazioni genetiche e alterazioni del midollo osseo.
Come annunciato dal Corrieredelmezzogiorno.it, la guardia costiera dell’ufficio marittimo di Agropoli ha aperto un’indagine ed alcuni campioni di tonni saranno sottoposti a delle analisi. Bisognerà far luce in particolar modo sulla presunta contaminazione dei pesci che potrebbe essere stata causata da sostanze tossiche.
Un episodio analogo è avvenuto tempo fa anche in Calabria, precisamente nelle zone di Fiumefreddo, Campora San Giovanni e Amantea, dove le specie anomale presentavano concentrazioni troppo alte di metalli pesanti e idrocarburi policiclici aromatici, sostanze nocive per l’uomo: “La letteratura scientifica – aveva dichiarato il biologo marino Silvio Greco – è concorde nell’affermare che questo genere di mutazione è dovuta alla contaminazione da metalli pesanti e da idrocarburi. Resta da comprendere dove sia collocata la fonte d’inquinamento e a cosa sia dovuta”.
Le indagini in Calabria sono ancora in corso e non è escluso che vengano collegate a quest’ultimo caso che ha preoccupato il Cilento.