Il servizio del TG5, andato in onda sabato 22 agosto, nel quale la città di Napoli viene additata come la causa del degrado italiano, lascia un po’ perplessi, considerando che l’idea di fondo non era sbagliata. Mettere in risalto il declino del Bel Paese, attraverso un’analisi dei casi più gravi, si è infatti rivelato un pretesto per diffamare nei confronti della realtà partenopea, cadendo ancora una volta nei pregiudizi e negli stereotipi ai quali ormai siamo tutti abituati. Un servizio che si potrebbe legittimamente definire di cattivo gusto.
“Nessuno come noi italiani è bravo a farsi del male” così commenta il giornalista Alberto Bilà per introdurre il reportage: dopo alcuni spezzoni sul funerale di Vittorio Casamonica, ecco che scorrono, a ruota, le immagini di Francesco Schettino, dei turisti infuriati fuori ai cancelli chiusi degli Scavi di Pompei con annessi commenti. Esempi evidentemente scelti non a caso ma volutamente per far passare un chiaro messaggio: se noi italiani siamo in questa tremenda situazione è colpa di ciò che accade nel territorio partenopeo. Lo fa notare di gran lunga il giornalista Angelo Forgione nel suo articolo che linkiamo qui. Casi come il Mose di Venezia e l’Expo, giusto per citarne due, non sono stati affatto presi in considerazione. Sicuramente l’analisi del giornalista in questione non è equa.
Sorge spontanea una domanda: riusciremo mai a liberarci dai pregiudizi che aleggiano intorno alla nostra città?
In calce riportiamo il video del servizio, caricato su Youtube, per chi non abbia avuto modo di vederlo. Ai lettori ogni commento.