Mangiare, si sa, è un piacere senza eguali, soprattutto qui a Napoli, dove la tradizione culinaria è così vasta e ricca di ricette tramandate di generazione in generazione. Il momento del pranzo e della cena costituiscono un vero e proprio “rito”, che ha delle precise regole che ogni napoletano doc segue a dovere.
Seguire ed avere buone maniere è doveroso in ogni contesto, ancora più quando si sta a tavola e quando si parla di cibo. Barbara Ronchi della Ronca, esperta in materia di galateo, come riportato in un articolo di Campaniasuweb.it, si sofferma su una particolare tendenza, poco gradita, che spopola da qualche anno: fotografare i piatti. Fare foto non fa altro che sminuire la qualità e la bontà della pietanza stessa. Queste le sue dichiarazioni a riguardo: “È un piacere da eunuchi, guardare e non toccare. Cerchiamo di salvare l’idea che il piatto è uno spettacolo. Fotografarlo e basta è un modo per sminuirlo. Inoltre, ci sono piatti che non rendono in foto come la minestra maritata napoletana che invece è squisita.”
Per quanto riguarda i napoletani nello specifico, ha dichiarato che Napoli è sempre stata avanti in quest’ambito. Oggi però, ci sono prodotti come la sfogliatella, ai quali dovrebbe essere ridato il giusto “valore”. Ha dichiarato: “Erano detti “mangiafoglia” perché mangiavano molte verdure nell’800 quando non le mangiava nessuno… Napoli era avanti di 200 anni. Ma bisogna rivalutare anche prodotti come la sfogliatella, che è data troppo per scontata.”.