“E’ arrivato il momento di decidere da che parte stare“, dicono gli organizzatori della manifestazione partita da Venezia. Migliaia di persone parteciperanno alla marcia, ancora vivo è il ricordo della foto del piccolo Aylan, il piccolo di Kobane morto in mare con madre e fratello mentre cercava di scappare dalla guerra.
“Dobbiamo affrontare cambiamenti epocali – proseguono gli organizzatori – Noi stiamo dalla parte di chi mette il proprio corpo in pericolo per sopravvivere. I migranti abbandonano tutto, si mettono con i propri figli in una barca, in un tir o in un tunnel sperando di arrivare integri dall’altra parte. Sono questi gli uomini scalzi del ventunesimo secolo. Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure e minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarli“.
L’iniziativa sarà “il principio di un percorso di cambiamento. Non è accettabile fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche. E non si può fermare chi scappa: dare asilo significa ripudiare la guerra, costruire la pace, lottare per i diritti e la libertà“.
Tra il sempre più dilagante fenomeno della xenofobia, c’è chi decide di stare dalla parte di chi in questo momento ha bisogno. Di chi abbandona tutto, decide di affidare il proprio destino ad una barca, un tir, un treno spogliandosi della propria identità. E’ difficile capire per chi non hai mai dovuto viverlo.
Gli obiettivi della manifestazione sono la certezza di corridoi umanitari, l’accoglienza degna e rispettosa, chiusura e smantellamento dei luoghi di concentrazione e detenzione, realizzazione di un sistema unico di asilo in Europa.
Appuntamento l’11 settembre 2015 alle ore 17, nei pressi della fermata metro Toledo.