De Luca: “Equiparare i compensi. In alcune Regioni non si va in ufficio ma in trincea”
Set 11, 2015 - Rosanna Gaviglia
Durante l’audizione in commissione affari costituzionali a Palazzo Madama il governatore Vincenzo De Luca ha sostenuto che la scelta del nuovo Senato non dovrà avvenire in maniera libera poichè si potrebbe soltanto correre il rischio di avere come rappresentanza “altre forze non raccomandabili” come “qualche pezzo di camorra democratica”.
Come pubblicato dal Corriere.it, altro punto fondamentale per De Luca è quello di equiparare i compensi dei consiglieri regionali a quelli dei parlamenti oppure di “stabilire prestazioni volontarie”: “Dobbiamo fare finta che affermiamo principi morali. Abbiamo una realtà totalmente diversificata, i presidenti della Basilicata e dell’Abruzzo, ma anche della Toscana e dell’ Emilia vanno a lavorare la mattina, vanno in ufficio. Poi c’è il presidente di qualche altra Regione che non va in ufficio la mattina, va in trincea, perché intanto non sa se ci arriva in ufficio, perché si trova dieci cortei di disoccupati. Anche qui con qualche ragionevolezza e qualche rispetto tra di noi, sono per contrastare duramente questa deriva demagogica e populistica in relazione al ceto politico italiano. Inaspriamo le sanzioni, ma rispettiamo quelli che si assumono le responsabilità di passare la vita a tentare di governare territori nei quali è più facile scappare via”.
Inoltre Vincenzo De Luca sulle materie di competenza di Stato e Regioni ha dichiarato: “Attività culturali e turismo sono tra le cose difficili da definire, perché se è vero che c’è la necessità di avere un sistema Italia nel mondo, è vero anche che la gestione e la valorizzazione di alcuni siti non credo possa farla lo Stato, pertanto sarei per evitare una prevalenza nazionale. Così per il governo del territorio su cui è più ragionevole avere un livello regionale che intervenga per stabilire delle norme urbanistiche adeguate”.