Oggi per molti bambini campani è suonata la prima campanella dell’anno scolastico, dopo le vacanze estive si torna sui banchi di scuola. Per molti bambini campani ma non per tutti, purtroppo.
Lo scioccante dossier di “Save the Children” ha fatto emergere una situazione preoccupante: più di un adolescente su tre non raggiunge i livelli minimi di competenze in matematica e uno su 4 in lettura. Il 72% degli alunni di 15 anni frequenta scuole con infrastrutture insufficienti a garantire la qualità dell’apprendimento. Solo il 3% dei bambini va al nido. Sono solo alcuni dei dati contenuti nel rapporto “Illuminiamo il futuro 2030 – Obiettivi per liberare i bambini dalla Povertà Educativa” presentato oggi 14 settembre.
“I dati che emergono dalle nostre elaborazioni rivelano un fenomeno allarmante – dice Valerio Neri, direttore Generale di Save the Children – La povertà educativa risulta più intensa nelle fasce di popolazione più disagiate, non dimentichiamo che in Campania un minore su 5 vive in condizioni di povertà estrema e aggrava e consolida, come in un circolo vizioso, le condizioni di svantaggio e di impoverimento già presenti nel nucleo familiare. E’ per questo che abbiamo deciso di affrontare la sfida e ci siamo dati 3 grandi obiettivi sui quali impegnarci in prima persona, chiamando all’azione tutte le forze sociali e istituzionali che operano a tutela dell’infanzia per restituire un futuro ai giovani“.
Per aiutare i bambini e gli adolescenti in condizioni di privazione socio-culturale, Save the Children ha aperto 13 Punti Luce in 8 regioni, di cui 2 a Napoli nei quartieri Sanità e Barra che finora hanno coinvolto 190 e 250 minori in attività culturali, sportive, creative, ludiche. La povertà economica e quella educativa vanno spesso di pari passo e si trasmettono di generazione in generazione. In più, notevoli sono anche le carenze di servizi e opportunità formative scolastiche ed extrascolastiche: in Campania, solo il 3% dei bambini tra 0 e 2 anni riesce ad andare al nido o usufruire di servizi integrativi, l’89% delle classi della scuola primaria non offre il tempo pieno e il l’84% dei minori non accede ad una serie di attività ricreative, sportive, formative e culturali. Il 66,7% dei minori tra 6 e 17 anni non ha letto neanche un libro nell’anno precedente, l’80% non ha visitato un sito archeologico e il 75,6% un museo, il 70,6% non ha svolto alcuna attività sportiva e il 48% dei ragazzi hanno meno di 10 libri a casa.
Il progetto si pone tre obiettivi per eliminare entro il 2030 in Italia la povertà economica ed educativa: 1. Tutti i minori devono poter apprendere, sperimentare, sviluppare capacità, talenti e aspirazioni; 2. Tutti i minori devono poter avere accesso all’offerta educativa di qualità; 3. Eliminare la povertà minorile per favorire la crescita educativa.
Gli adolescenti meridionali sono più svantaggiati sia in matematica che in lettura rispetto ai coetanei settentrionali: la percentuale degli alunni che non raggiungono le competenze minime in matematica è del 32% al Sud per le ragazze e 28% per i ragazzi, rispetto al 16% delle ragazze e del 14% dei ragazzi del nord. Non bisogna dimenticare che una scuola attrezzata è anche migliore, infatti la qualità delle infrastrutture, la connessione ad internet, la partecipazione ad attività extracurriculari, vanno di pari passo con la povertà educativa. Così come è fondamentale anche la qualità degli edifici scolastici, in Campania il 72% degli alunni di 15 anni frequenta scuole con infrastrutture insufficienti.
“La misura più urgente – commenta Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children – resta l’adozione di un piano di contrasto alla povertà assoluta dei minori con misure di sostegno al reddito delle famiglie, accesso gratuito alle mense scolastiche e ad altre opportunità di tipo educativo. Auspichiamo che siano varati i decreti legislativi della riforma della scuola, particolarmente cruciali in primo luogo per quanto riguarda la riforma dei servizi per la prima infanzia“.