Ha scatenato non poche polemiche l’opera realizzata da Jorit AGOch, giovanissimo artista napoletano, ritraente il volto di San Gennaro all’inizio di Forcella. Come riportato da Napolitoday.it, qualcuno avrebbe accostato il volto ritratto dall’ autore (che nel corso della sua carriera ha lavorato a Brooklyn, Roma e Lisbona) a quello di un celebre boss di Napoli, Nunzio Giuliano, esponente dell’omonimo clan poi ucciso dalla camorra dopo essersi pentito a seguito della morte di suo figlio appena 17enne.
In realtà l’opera non vuole essere un omaggio a nessuno, se non all’indiscusso protagonista, San Gennaro appunto, da sempre considerato il Santo del Popolo. Sulla questione è intervenuto Stefano Maria Capocelli (che ha contribuito alla realizzazione dell’imponente dipinto). Sul suo blog Capocelli spiega che l’opera non vuol essere nient’altro che un omaggio al grande santo della tradizione che, da sempre, viene visto e sentito da tutti come un santo vicino al popolo: “Sono nato e cresciuto a via Duomo, ho 36 anni. Ho contribuito alla realizzazione di quest’opera. Io e Luca Borriello abbiamo avuto la stessa idea, seppur in momenti diversi: realizzare un’opera di street art su quel muro in piazza Crocella ai Mannesi, all’incrocio con via Duomo e Forcella. Grazie alla disponibilità dei proprietari, di Jorit e del comune di Napoli, degli assessori Clemente e Borriello, stiamo riuscendo a realizzare questa magnifica opera che raffigura San Gennaro con il volto di un ragazzo del popolo napoletano, idea di Jorit che rappresenta perfettamente la commistione del Santo con il suo popolo. San Gennaro siamo ognuno di noi. È questo il significato dell’opera di Jorit“.