Il Procuratore Nazionale Antimafia difende la Bindi: “La Camorra è parte di Napoli dall’Unità a oggi”

Secondo il procuratore antimafia Roberti, Rosy Bindi ha ragione quando afferma che la camorra è “un dato costitutivo di Napoli. Le parole del presidente della commissione antimafia pronunciate ieri hanno scatenato non poche polemiche ed anche il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris ed il governatore della Campania Vincenzo De Luca hanno risposto alle accuse, eccessive e fuori luogo, fatte dalla Bindi ad un intero popolo, accusandolo di essere storicamente criminale, ignorando tutti cittadini onesti e coloro che la camorra la combattono ogni giorno.

Alle parole del presidente della commissione antimafia adesso si aggiungono quelle del Procuratore Nazionale Antimafia Franco Roberti che, d’avanti ai commissari antimafia, fa suo il discorso pronunciato da Rosy Bindi “Io stesso ho definito già in passato la camorra elemento costitutivo della società napoletana: e se proseguiamo con i negazionismi non possiamo certo combatterla. Come si fa a negare che le mafie siano elemento costitutivo della società da cui hanno avuto origine e poi si sono diramate? – Poi ha aggiunto, forse riferendosi alle parole di De Magistris – “Nessuno nega storia e arte di Napoli, ma se l’atteggiamento è consolatorio: se si dice che è solo la terra di Croce e Vico, dobbiamo riconoscere che a questa Napoli si contrappone quella camorrista che ancora domina in tante zone. Guardare in faccia la realtà è precondizione per poter articolare interventi per davvero operare un superamento. Io stesso, quando dissi che la camorra era elemento costitutivo della societa’ napoletana” – ha proseguito – “intendevo dire che è parte integrante della società ed è un problema economico, politico e sociale oltre che criminale; è un dato che troviamo dall’Unità d’Italia a oggi.”

Roberti non si ferma alle mafie, parla anche della corruzione, del fatto che in Italia non si è mai fatto nulla per combatterla e sottolinea lo strettissimo rapporto che c’è tra corruttore e mala vita organizzata “L’indagine su Mafia Roma dimostra come la corruzione si è quasi sostituita all’intimidazione mafiosa, è diventata strumento di infiltrazione