Presentato a Roma il dossier che descrive la situazione tumori nel nostro Paese. In confronto agli altri paesi europei la sopravvivenza ai vari tipi di tumore in Italia è uguale e spesso superiore, a quella dei più avanzati Paesi dell’Ue. Calano le diagnosi per i maschi e sono 363mila i nuovi casi nel 2015. A dirlo è Retenews24.
E’ questo quello che emerge dal quinto censimento ufficiale (I numeri del cancro in Italia 2015), grazie al lavoro dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e dell’Associazione Italiana Registri Tumori (AIRTUM).
“Nonostante la mortalità sia in riduzione e la sopravvivenza in aumento, le malattie oncologiche si confermano un fenomeno estremamente rilevante, con una domanda di assistenza per il nostro Sistema Sanitario che arriva dai 363mila concittadini che avranno nel 2015 una diagnosi tumorale, ma anche dai circa 3milioni di italiani che hanno avuto questa esperienza nella loro vita e che per questo si sottopongono a visite periodiche di controllo ed esprimono nuovi e differenti bisogni socio-sanitari“, si legge nel dossier.
Inoltre “L’invecchiamento della popolazione italiana contribuisce a rendere più consistente il carico di malattia tumorale. Anche se per la prima volta in Italia diminuisce il numero di uomini colpiti dal tumore per l’effetto combinato della riduzione delle diagnosi delle neoplasie del polmone e della prostata, e le donne presentano un andamento stabile dell’incidenza (ma sale da anni la quota di neoplasia polmonari legate al numero crescente di donne fumatrici), l’invecchiamento costante della popolazione agisce da amplificatore del carico di assistenza oncologica. Invecchiare significa morire più tardi, ed è quindi un segno positivo di efficacia del nostro sistema socio-sanitario, ma una popolazione più anziana manifesta maggiormente le patologie, anche tumorali, legate all’età avanzata“.
Il tumore più diffuso è quello del colon-retto con quasi 52mila diagnosi stimate per il 2015, seguito dalla mammella con circa 48mila nuovi casi e dal polmone (41mila), poi prostata (35mila) e vescica (con circa 26mila nuovi casi, 21mila tra gli uomini e 5mila tra le donne).
In Italia si guarisce sempre più facilmente dal tumore, grazie anche alle campagne di prevenzione. Ma ci si ammala di più al Nord o al Sud? Contrariamente a quanto si possa pensare ci si ammala di più al Nord e varie sono le cause. Ad esempio la minore esposizione ai fattori cancerogeni dei meridionali (fumo e inquinamento ambientale, ad esempio) e maggiori fattori protettivi al Sud (stile di vita alimentare diverso), portano a far salire la percentuale di tumori nel Nord Italia.
Un dato incoraggiante è che la mortalità è in calo. Nonostante i tumori siano la seconda causa di morte (responsabili del 29 % di tutti i decessi) dopo le malattie cardio-circolatorie (38 %), le stime indicano che la mortalità scende dell’1% ogni anno.
“Anche il confronto con i Paesi del nord Europa, dove solitamente si registrano i valori più elevati di sopravvivenza, offre informazioni incoraggianti sull’efficacia globale del nostro Sistema Sanitario nelle sue componenti preventive, diagnostiche e terapeutiche”, conclude il dossier.