Il razzismo, ingiustificato, verso i napoletani e i campani tocca un po’ tutti gli ambiti, anche quello alimentare. È quanto denuncia la lista “MO” sulla sua pagina Facebook. Una coop bolognese, che vanta la vendita di prodotti a km zero “dal produttore al consumatore”, avvisa con dei cartelli la propria clientela che in questi giorni mancheranno delle verdure a causa del maltempo, ma anche perché la cooperativa non si rifornisce di prodotti campani.
Partendo dal presupposto che “chilometro zero” e “dal produttore al consumatore” significa produrre con le proprie forze e vendere al cliente, non rifornirsi altrove, motivo per cui l’avviso alla clientela relativamente al bandire il rifornimento di frutta e verdura in Campania non ha senso, e chi fa questo mestiere dovrebbe saperlo molto bene, non è chiaro il motivo per cui i prodotti campani sarebbero banditi dall’azienda.
I prodotti campani, come fa notare la lista “MO” sono ottimi e controllatissimi. Forse il problema sono gli sversamenti, la terra dei fuochi? Ma giustificare il tutto con la scusa degli sversamenti illegali in Campania ha ancora meno senso. La pianura padana è infatti una delle zone più inquinate d’Europa secondo i dati “Clean Air For Europe” della commissione europea.
Non è la prima volta che aziende del nord snobbano i nostri prodotti, prima Pomì, sugo di pomodori coltivati esclusivamente in Pianura Padana, poi Riso Scotti, che dichiara di non vendere materie prime di origine campana e adesso questa Cooperativa. Nel frattempo la ridente pianura padana soffoca a causa dell’inquinamento e delle polveri sottili che garantiscono la qualità dei raccolti e dei prodotti made in.