Continuano le indagini sui killer che, il mese scorso, hanno aperto il fuoco su un gruppo di ragazzini nel quartiere Sanità, uccidendo il diciassettenne Gennaro Cesarano, detto Genny. Il ragazzo aveva alcuni precedenti penali, fra cui resistenza a pubblico ufficiale, ma stava cercando di uscire dall’ambiente criminale, grazie anche al progetto di un centro di recupero minorile. Questo particolare aveva indotto gli inquirenti a pensare che la sparatoria fosse stata frutto di una manifestazione di forza di qualche baby gang nascente nella zona.
Eppure, un’altra pista era venuta a galla nei giorni successivi all’agguato. Un altro fatto increscioso era accaduto al San Paolo pochi giorni prima della sparatoria alla Sanità. Durante la partita Napoli – Sampdoria del 30 Agosto la curva A dello stadio si era macchiata di sangue per una violenta rissa fra ultras. Durante la colluttazione un Mastfiss, sigla di tifosi che fa capo a Gennaro De Tommaso, meglio conosciuto come “‘a carogna”, era stato ferito al polpaccio da una coltellata. In seguito i sospetti dell’aggressione ricaddero sul ventitreenne Pasquale Pica che era caro amico, anche lui residente alla Sanità, di Gennaro Cesarano. Non è escluso dagli investigatori, quindi, che la morte di Genny, possa essere in qualche modo collegata ai fatti di violenza del San Paolo: magari una ripercussione per la ferita o un malinteso che avrebbe visto morire il diciassettenne al posto dell’amico. Tutto è in forse e gli inquirenti non possono ancora escludere nessuna pista di una, ancora inspiegabile, tragedia. A riferire la notizia è Il Mattino.