Ercolano, Cava Montone: la Commissione Ambiente apre tavolo alla Regione
Ott 21, 2015 - Michele Di Matteo
Ercolano all’attenzione della Commissione Parlamentare Ambiente. Il merito, o meglio la colpa, è tutta di Cava Montone, zona alta della cittadina vesuviana tristemente nota per essere stata sequestrata dalla magistratura nel mese di gennaio. Nel sottosuolo, infatti, furono ritrovate decine di tonnellate di rifiuti speciali e interi pezzi di camion e oggetti ingombranti dissotterrati probabilmente dalla camorra – come recita un comunicato stampa pubblicato dalla precedente giunta comunale. Per questo motivo alcuni l’hanno definita addirittura “piccola terra dei fuochi”. A tal proposito importanti novità, però, sono emerse nella giornata di ieri, quando il sindaco Ciro Buonajuto e l’assessore all’Ambiente Giuliana Di Fiore hanno accompagnato i membri della Commissione sul posto per un primo sopralluogo.
Grande lo stupore dei presenti – i deputati Renata Polverini, Michela Rostan, Paola Nugnes e Giuseppina Castiello – nel denotare la situazione di abbandono e sfacelo della cava, ma grande e immediata vuole anche essere la risposta degli stessi ad un problema che altrimenti rischia di farsi sempre più ostico da superare. Proprio per questo motivo – come affermato dalla dottoressa Giuliana Di Fiore -“Per la messa in sicurezza della cava, e lo smaltimento dei rifiuti abbiamo già aperto un tavolo alla Regione“. La palla, dunque, passa ora alla Commissione Parlamentare Ambiente, chiamata in causa per accelerare le pratiche di bonifica del territorio. “Sono convinto – ha affermato il sindaco – che dopo l’incontro di oggi (n. d. r.) potremo dar vita ad un iter che possa portare in breve tempo alla bonifica di tutta l’area“. Un’area, tra l’altro, che si trova all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio. Motivo in più, dunque, per intervenire quanto prima e al meglio.
Ma Cava Montone non è la sola zona ad essere oggetto delle pratiche che l’amministrazione comunale sta tentando di avviare circa il problema rifiuti che attanaglia la città. Grandi preoccupazioni desta, infatti, anche la discarica Amendola-Formisano, in pratica una collina alta circa 30o metri formatasi a causa dello sversamento di rifiuti al di sotto del suolo che sovrasta la frazione ercolanese di San Vito. “Non è possibile – ha sentenziato il presidente della Commissione Ambientale di Ercolano, Assia Riccio – che in territori come i nostri si tolleri il libero ed incontrollato sversamento di rifiuti. Per questo chiediamo da Roma un intervento serio per risolvere la questione avviando una bonifica radicale della discarica Amendola-Formisano.
Insomma, ad Ercolano si comincia a respirare aria di cambiamento. Per quella salubre e fresca della natura, invece, bisognerà attendere ancora un po’. Si spera il meno possibile.