Uno dei macellai di Napoli, che interviene nel video pubblicato da Il Corriere del Mezzogiorno, parla di “terrorismo” da parte del sistema mediatico. Negli ultimi giorni, dopo la pubblicazione del rapporto dell’ Oms sul rischio di cancerogenicità dalla carne rossa, programmi televisivi, articoli giornalistici e contenuti social si stanno occupando del tema in questione; la divulgazione, senza dubbio, è necessaria in vista di una accurata conoscenza dell’alimentazione, tuttavia l’eccessivo traffico di notizie, di commenti, di approfondimenti ed opinioni, rischiano di creare un insano allarmismo tra i consumatori. E, non solo. Preoccupante, potrebbe essere la distorsione dell’informazione o la sua approssimazione. La prima differenza effettuata dall’Oms, infatti, è tra le carni rosse trattate e le carni rosse fresche, le quali riportano diversi gradi di rischio. Poi, carne bianca ed ulteriori categorie. Tuttavia, si è finiti col parlare di “carne”, genericamente intesa e senza alcuna distinzione.
I commercianti di carne intervistati si lamentano non delle riduzioni delle vendite, ma del loro azzeramento, negli ultimi giorni. “sono gli altri paesi che mangiano carne. noi non è che ne mangiamo molta. E poi i nostri prodotti sono più controllati. (…) Sono loro che ci inguaiano a noi” dice un macellaio del centro, riferendosi ai paesi nordici e agli Stati Uniti, in cui, a suo parere, c’è un abuso di carne.
“(…) queste cose vanno diffuse con prudenza” commenta, invece, un cittadino chiamato a rispondere, alludendo allo stato allarmistico in cui ci troviamo.
“La gente si frena nel comprare la carne, ma per adesso. Tra dieci giorni sarà tutto risolto” afferma un’altra cliente intervistata. Si sa, è prassi fisiologica della società moderna, dimenticare. Tuttavia, le coscienze non possono e non devono essere governate quasi esclusivamente dal flusso di informazione mediatico. Non si può dimenticare perché i media lo hanno fatto. C’è bisogno, invece, di emancipare la propria conoscenza circa l’educazione alimentare, affinché potremmo trasmettere alle nuove generazioni regole corrette. Regole, tuttavia, non fabbricate dal fragile consenso, dall’approssimazione e dall’onda emozionale collettiva.
In effetti, l’Oms ha riportato dei dati, conseguenti a studi specifici; e, per lo più, riguardano informazioni che già conoscevamo. Ma che, per diverse ragioni, erano sempre nascoste sotto al tappeto e alle coscienze. Non è, pertanto, funzionale al proprio benessere allarmarsi ed eliminare totalmente la carne dalla propria dieta: sarebbe, invece, costruttivo andare ad approfondire tali informazioni e capire quando e in che modo è consigliabile il consumo di uno o di un altro alimento. Del resto, dopo i risultati su alcuni alimenti coltivati in campania dopo lo scandalo terra dei fuochi e rifiuti tossici, sicuramente il nostro rischio è sempre presente. Un anomalo coinquilino.
E poi, “Quelli che si mangiano il bacon a matin, appen se sosen ro’ liett so gli americani, gli inglesi, i francesi….ma nuj ce mangiamm ancor o cornett!” Ci ha ricordato uno dei macellai intervistati.