Una lettera d’obbedienza scritta con il sangue. Si tratta di uno dei documenti inediti che appartengono alle indagini in corso presso la Procura di Avellino circa i soprusi, le violenze e l’incoraggiamento alla prostituzione da parte di Padre Manelli, responsabile dell‘Istituto Religioso Frati dell’Immacolata, con sede principale a Frigento (AV) e commissionato dallo Stato Pontificio.
Nel video-inchiesta del CorriereTV, la suora intervistata, racconta i 12 anni di sevizie e violenza psicologica, sistematicamente, subiti nell’istituto, il quale, tra l’altro è al centro di ulteriori indagini che riguardano truffa aggravata e falso ideologico da parte di alcune associazioni legate ad esso.
“Ti devi fare santa” era la frase che il Padre avrebbe usato, in tutti questi anni, per persuadere le adepte alle penitenze. Sacrifici che avrebbero dovuto portare le sorelle tra le braccia di Dio; una delle suore interrogate, straniera e residente attualmente all’estero, parla di frustate con la “disciplina”, un arnese che alle estremità possiede punte di ferro, chiodi o semplici punte. “Se non facevi così, ti criticavano che non amavi Gesù (…)” racconta la donna. “C’erano schizzi di sangue sulle pareti…sul pavimento…”, continua a spiegare in collegamento telefonico, sottolineando che anche lei stessa si sarebbe frustata poiché così le avrebbero detto di fare.
Quest’ultima è anche una delle sorelle che sarebbe stata marchiata a fuoco, proprio sul torace, sul quale, dalla foto inviata al Corriere, si legge chiaramente l’acronimo religioso IHS.
Le prime indagini hanno portato le autorità a sequestrare circa 30 milioni di euro, in seguito dissequestrati ed, attualmente, sottoposti ad analisi per il ricorso in Cassazione.
Dal suo canto, Padre Stefano Manelli, difeso dal legale Enrico Trucillo, si dichiara innocente: il difensore dell’uomo indagato parla del suo assistito come di un perseguitato, paragonabile ad alcuni santi come San Pio e San Francesco.
Non sono della stessa opinione le suore che raccontano, invece, i loro incontri, organizzati dal prete, con i “benefattori”: La sorella che testimonia nel video, dichiara, infatti che la Madre Superiora le avrebbe raccomandato di essere “accondiscendente” con l’uomo che avrebbe incontrato. Tuttavia, la donna rispose quasi con la fuga alle avance sessuali ricevute, subendo, in secondo momento, l’ira e le minacce della Superiora, la quale avrebbe incolpato la donna di aver fatto perdere all’istituto un gran benefattore.
La suora sarebbe stata, in seguito all’accaduto, allontanata dall’istituto.
Già sarebbe accaduto, tempi prima, un episodio simile, secondo la donna intervistata e la vittima antecedente sarebbe stata mandata alla clausura: la clausura, spiega la suora, è “il posto di chi deve stare zitto.”
Ma, in aggiunta: sevizie, pranzi con cibo scaduto, continue flagellazioni. E, accanto a questo, un giro di soldi molto ampio e ambiguo: “mi sentivo un esattore delle tasse”, inoltre, spiega la donna in confessione.
Alcune delle testimoni dichiarano che avrebbero ricevuto molestie anche dallo stesso Padre Manelli, il quale, con insistenza, durante le preghiere, avrebbe avvicinato la mano della donna alle sue parti intime.
L’intera questione, tuttavia, è in corso di indagini. Non esistono (ancora) vittime e carnefici, condannati e abusati. Esistono parole, tremori e storie raccontate, nei particolari, dalle donne che hanno denunciato.
Il video del Corriere del Mezzogiorno: