Olio extravergine: indagate 7 aziende italiane. Ecco come scegliere quello giusto
Nov 12, 2015 - Chiara Cepollaro
Ben 7 aziende italiane sono state indagate per aver venduto ai consumatori olio”vergine”, spacciato come Extra-vergine: si tratta di Sasso, Carapelli, Bertolli, Santa Sabina, Coricelli, Prima donna e Antica Badia.
I campionati di tutte le marche, comprese le più vendute, sono stati sequestrati dai Nas ed analizzati nei laboratori dell’Agenzia delle dogane, in cui sono specializzati nei test organolettici che rivelano la natura dell’olio: è risultato che le sette aziende suddette avrebbero venduto un olio che non era extra-vergine, riportando, tuttavia sulle etichette informazioni che riguardavano la purezza del 100% o la miscela con altri oli, pur garantendo l’extraverginità; vendendo, pertanto, l’olio ad un prezzo superiore del 30%. Non si tratta di componenti o ingredienti dannosi per la salute. Esclusivamente di frode.
Il Ministro delle Politiche agricole Maurizio Marina dichiara in proposito sul Corriere del Mezzogiorno: «Seguiamo con attenzione l’evoluzione delle indagini della Procura di Torino, perché è fondamentale tutelare un settore strategico come quello dell’olio d’oliva italiano». Sulla frode, aggiunge: «Nel 2014 il nostro Ispettorato repressione frodi ha portato avanti oltre 6 mila controlli sul comparto, con sequestri per 10 milioni di euro. È importante ora fare chiarezza per tutelare i consumatori e migliaia di aziende oneste impegnate oggi nella nuova campagna di produzione».
Ma per chi non possiede gli strumenti di analisi specifici, ossia per noi consumatori come è possibile distinguere un olio extravergine da uno che non lo è?
Ce lo dice Tom Muller (come riporta Dissapore), giornalista americano e autore di “extraverginità”:
- L’olio DEPERISCE: al contrario del vino, l’olio si deteriora a pochi mesi della spremitura: cercate di comprare l’olio al frantoio, saltando le mediazioni.
- Comprate l’olio mantenuto in BOTTIGLIE SCURE o in contenitori che lo proteggano dalla luce: questa può farlo irrancidire.
- Non badate al COLORE, non è sintomo di genuinità: fate caso, invece, che al palato sia fruttato e mantenga il sapore delle olive fresche, con un livello di amaro e piccante che agisce sulla parte posteriore della gola.
- AMARO E PICCANTE non devono scoraggiarvi: anzi, nell’olio di buona qualità indicano la presenza di antiossidanti e antinfiammatori.
- La scadenza deve essere ENTRO DUE ANNI: di solito, dall’imbottigliamento la scadenza è posta dopo due anni, quindi se notate che mancano due anni ancora, significa che l’olio è stato imbottigliato di recente.