Dopo gli attentati di Parigi, in Campania si rafforzano i controlli e le misure di sicurezza per i punti considerati nevralgici e il controllo del territorio. A Caserta ieri è stato messo a punto un nuovo piano anti terroristico durante una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduta dal prefetto Arturo De Felice. Sorvegliata speciale in questo momento è la Reggia di Caserta. Sarebbe infatti a rischio attacchi il monumento Unesco.
Ma mentre le misure di sicurezza vengono rafforzate, a soli 30 km da Napoli, a Lago Patria, si trova il centro di comando della guerra globale. Si tratta della base NATO, una struttura enorme da dove viene comandata la Responce Force, la “forza di risposta rapida” che si attiva in caso di allarme terroristico. All’interno di questa base ha sede l’Allied Joint Force Command Naples, il secondo commando in Europa dove si tiene il coordinamento delle forze alleate.
Non si può trascurare il fatto che proprio da questa base, tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre, fu diretta la più grande esercitazione militare dopo la caduta del muro di Berlino, la Trident Juncture 2015, un’esercitazione che ha coinvolto 36 mila militari che si preparavano per la guerra alla Russia.
Se la NATO dovesse decidere di intervenire dopo quanto accaduto a Parigi sarà quindi proprio la base di Lago Patria a dover dirigere le operazioni di guerra.
Secondo l’articolo 5 del Trattato Nato infatti “un attacco armato contro una o più nazioni in Europa sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti – e di conseguenza sarebbero immediate – azioni necessarie, ivi compreso l’uso della forza armata.” Dunque, se la Francia dovesse richiedere l’aiuto degli alleati nella guerra allo stato islamico, le operazioni armate saranno guidate a soli 31 km da Napoli, una situazione che, come è noto, spaventa e non poco.