Valeria Solesin, la vittima italiana della strage al Bataclan è uno dei volti innocenti simbolo della tragedia e della lotta la terrorismo. Laureata in sociologia e dottoranda alla Sorbona di Parigi era volontaria di Emergency, in tanti la ricordano sui social network, tra questi ci sono anche alcune mamme napoletane che seguono il blog “Napoli per bambini”.
La giovane ricercatrice veneziana “aveva scritto due anni fa su questo blog – racconta Eli, una delle mamme – Era alla ricerca di giovani genitori da intervistare per le sue ricerche di dottorato, dedicate alla conciliazione tra lavoro e famiglia in un confronto tra Italia e Francia. Ci siamo volentieri lasciati intervistare da lei in un pomeriggio a casa nostra a Napoli e abbiamo trovato le sue ricerche davvero interessanti. Ci dispiace tantissimo che non sia riuscita a portarle a termine. Ringraziamo il blog di Laura per averci fatto conoscere, seppur brevemente, una ragazza così in gamba“.
Nel novembre del 2013 Valeria aveva scritto al blog: “Mi chiamo Valeria Solesin e sono una studentessa in Dottorato di Demografia presso l’Institut National d’Etudes Démographiques e il Centre de Recherche de l’Université de Paris 1 Panthéon-Sorbonne.
Nell’ambito della mia ricerca dottorale sono interessata ad intervistare dei genitori di 1 o 2 bambini che
abitino nella provincia di Napoli. Lo scopo della mia ricerca é una comparazione tra Francia e Italia riguardo il
desiderio dei figli, la maternità e la conciliazione tra lavoro e famiglia.
Le interviste potranno svolgersi in faccia a faccia poiché saró a Napoli dal 15 al 23 dicembre 2013. Tutti coloro che fossero interessati a partecipare alla ricerca potranno contattarmi all’indirizzo mail: valeria.solesin@ined.fr
Le informazioni raccolte resteranno strettamente confidenziali e utilizzate solo a scopi scientifici.
Vi ringrazio sinceramente per l’attenzione e vi prego di diffondere questo messaggio al più ampio pubblico
possibile.
Valeria Solesin“.
“Quando mi contattò – racconta la fondatrice del blog Laura – confesso l’ho un po’ invidiata, libera e bella a Parigi, a intervistare noi qui a fare le mamme e a sentirci per la maggior parte di noi perennemente inadeguate tra famiglia e lavoro; mi sono venuti in mente i lontani anni del mio Erasmus. Stasera non riesco a togliermi da dosso una tristezza infinita. Mi auguro che il mio messaggio, con quello di Eli che ho scritto sopra, possa arrivare a chi le voleva bene e possa essere per loro una piccola lieve carezza. Speriamo tutti che arrivi presto un mondo di pace, quello per cui si era battuta la stessa Valeria nei suoi anni con Emergency“.