Le verità che l’ex boss, Raffaele Cutolo, ha seppellito per decenni nel silenzio della sua cella stanno man mano venendo alla luce. Don Raffaele, già da alcuni mesi, si è dimostrato piuttosto incline a rilasciare dichiarazioni più o meno “pericolose” sui segreti ben celati nel nostro Stato e della nostra società: solo il 2 marzo Cutolo denunciava di essere stato sepolto in cella perchè “Sanno che se parlo crolla lo Stato“.
Secondo Repubblica, nel carcere di Parma dove è recluso secondo la linea dura del 41bis, Cutolo avrebbe finalmente deciso di parlare di uno dei momenti più bui per le nostre istituzioni: il caso di Aldo Moro. Una faccenda ingarbugliata che, dopo quasi 40 anni, resta ancora in una zona grigia, sconosciuta, una situazione di cui, secondo molti, la camorra fu un elemento fondamentale. Così, quando due mesi fa Cutolo ha ammesso di voler “vuotare il sacco”, la Commissione Parlamentare di Inchiesta sul rapimento e omicidio di Moro si è subito riattivata.
Un luogotenente dei Carabinieri e un magistrato hanno ascoltato le dichiarazioni del boss e le hanno raccolte in un verbale che è stato immediatamente secretato. Forse la verità che gli italiani stanno cercando da quel tragico 9 maggio del 1978, potrebbe trovarsi in quel fascicolo carpito da Don Raffaele.