“Te piace ‘o presepe?”, così recitava Eduardo De Filippo nella commedia “Natale in casa Cupiello”, parole che, in questo particolare periodo dell’anno, echeggiano di continuo passeggiando tra i numerosi vicoletti che affollano Napoli.
L’aria natalizia comincia già a farsi sentire e migliaia sono le persone che affluiscono tra le strade partenopee per ammirare la magia proveniente dalle numerose botteghe artigiane, dove maestri e artisti presepiali realizzano vere e proprie opere d’arte.
È ormai risaputo che il presepe napoletano vanta una lunghissima storia, ma diverse sono le sfaccettature e le varianti che esso ha assunto nel corso dei secoli. Una, degna di nota, èquella dei fratelli artigiani Antonio e Salvatore Castiello che, da generazioni, realizzano degli autentici capolavori in miniatura grazie alla loro esperienza e al loro amore per l’arte presepiale, ereditata dal padre Gennaro Castiello e dal loro amico e maestro d’arte e di vita Giuseppe Vitiello.
Le loro miniature, visionabili nella pagina Facebook, sono prodotte interamente a mano e raccontano storie di vita quotidiana, narrazioni di epoche lontane e vicine, create su supporti originali ed innovativi: presepi racchiusi in orologi, conchiglie e bicchieri dotati anche di un particolare sistema di illuminazione tale da rendere la creazione ancora più rara e ricercata.
Di seguito l’intervista realizzata ad Antonio Castiello, il quale ci ha resi partecipi dell’unicità della loro arte.
L’arte presepiale è molto conosciuta a Napoli, meno famosa, invece, è quella in miniatura.
In cosa consiste la sua attività?
La nostra attività consiste nel riprodurre in miniatura la bellezza che la natura ha creato, con le sue molteplici meraviglie, realizzando in piccolo ciò che la nostra fantasia elabora.
Come e quando è nata questa passione?
Nel nostro caso si tratta di una tradizione tramandata da nostro padre. La tecnica particolare della lavorazione in miniatura è stata poi elaborata man mano con il passare degli anni. Ricordando le parole del grande scrittore Luciano de Crescenzo, che definisce i presepisti “uomini d’amore e di poesia”; ed il presepe non è forse il simbolo puro dell’amore e della poesia?
Quante persone collaborano con lei nell’attività artigianale?
Siamo due fratelli, Salvatore e Antonio Castiello, pensionati Telecom e poste dediti all’attività artigianale, mentre nostra nipote Valentina gestisce la parte pubblicitaria e informativa.
Quanto tempo occorre per costruire un presepe in miniatura?
Purtroppo non è una cosa facilmente quantificabile, ogni opera essendo unica e irripetibile ha determinate difficoltà,variabili a secondo della grandezza e della composizione del paesaggio. Date le dimensioni dei pastori e degli accessori estremamente ridotte, utilizza particolari strumenti per produrli?
Gli strumenti che adoperiamo sono numerosi, molti di loro sono modificati per poter lavorare su piccoli elementi. Oltre agli attrezzi lavoriamo molto con sughero, legno, e soprattutto colle: ne usiamo decine di tipo, ognuna con specifiche caratteristiche. Comunque le due cose che ci aiutano molto sono la lente di ingrandimento e una buona vista.
Tra le tante opere artistiche realizzate nel corso degli anni, qual è quella più bizzarra che ha creato?
La più bella è sempre l’ultima creata, ma quella che ci ha dato più soddisfazione è quella creata in una bottiglia di profumo Rocco Barocco. Piccolissima e bellissima, ha la sua particolarità di accendersi alternando colori diversi da una piccola lampadina led girando il cappuccio della boccetta.