3 Dicembre 1984, tragedia di Bhopal: decine di migliaia di morti dimenticati dalla Storia
Dic 03, 2015 - Domenico Ascione
Esattamente 31 anni fa, il 3 dicembre del 1984, lo stabilimento della Union Carbide India Limited (UCIL) di Bhopal, in India, che produceva fitofarmaci, rilasciò a causa di un guasto 40 tonnellate di isocianato di metile. La nube che si propagò nella notte intossicò tutte le persone che vivevano o lavoravano nella zona causando, nell’immediato, la morte di 2.259 persone e l’avvelenamento di altre decine di migliaia.
Il bilancio nel tempo fu ben più grave, una vera e propria calamità: si stimò che 3.787 persone morirono direttamente a causa della nube, ma dati non ufficiali contano oltre 15.000 vittime per i decessi dovuti all’intossicazione nei mesi successivi. Secondo quanto affermato dal governo indiano nel 2006 ben 558.125 persone hanno subito danni fisici e gravi malattie per colpa del disastro e 3.900 di queste sono state rese invalide.
Alla base della tragedia una infiltrazione d’acqua che per un malfunzionamento penetrò nella vasca dell’isocianato di metile provocando una reazione chimica che fece surriscaldare e propagare l’elemento tossico. Un disastro che poteva essere evitato o, almeno, contenuto, ma, per errore umano, si è ingigantito a tal punto. Non furono, infatti, attivati i deflettori che avrebbero evitato la perdita, i refrigeratori per abbassare la temperatura dell’acido erano fuori uso, come le torri antincendio in grado di fermare il gas. I medici stessi, intervenuti dal giorno successivo, non furono correttamente informati della natura del gas e le persone continuarono a morire specialmente per edema polmonare.
Dopo le indagini e le proteste degli attivisti di tutto il mondo moltissimi dirigenti indiani sono stati condannati per omicidio colposo e lo stesso CEO della Union Carbide, Warren Anderson, che non si presentò mai avanti ai giudici e fu condannato in contumacia. Tuttavia questo non ha risolto la condizione in cui Bhopal versa da trent’anni: l’intera area è ancora altamente tossica, le persone si ammalano in continuazione e i bambini nascono portando spesso malformazioni genetiche e malattie croniche. Una tragedia globale di cui nessuno parla e delle vittime innocenti alle quali nessuno presta memoria.