I dolci natalizi, specialmente a Napoli, rispettano sempre una tradizione ferrea in quanto risultato di secoli e secoli di evoluzione culinaria: struffoli e pastiere, raffiuoli e casatielli di zucchero, fino ad arrivare ai panettoni e pandori “importati” dalla cultura nordica, sono frutto di ricette severe e immodificabili nel tempo. Eppure il re del tarallo nzogna e pepe di Napoli, Leopoldo Infante, nei suoi forni sta provando a rivoluzionare, ovviamente migliorando, gli antichi dolci.
Così, nel nuovo panettone in edizione limitata, ha cercato di mischiare la dolcezza al sapore inconfondibile dei famosi taralli, la cucina milanese che abbraccia la storia napoletana. Come racconta il Corriere del Mezzogiorno, all’impasto del panettone, che rispetta tutti i canoni tradizionali, viene aggiunto cioccolato fondente al 70% e taralli sbriciolati: l’amaro del fondente, così, viene a sposarsi con il retrogusto pepato e le spezie solite del nostro tarallo, creando un sapore deciso ed unico.
L’innovazione di Infante investe anche gli intoccabili struffoli. Repubblica spiega che al posto del miele, le palline di impasto verranno ricoperte da una glassa di cioccolato fondente. Per gli amanti della Francia, invece, gli struffoli diventano anche la farcitura dei macarons, dolcetti tipici della tradizione parigina.