I misteri racchiusi nei reperti rinvenuti a Villa dei Papiri, ad Ercolano, sono rimasti un segreto insondabile per decenni. I papiri sono troppo antichi e srotolarli per leggerne il contenuto potrebbe distruggere un patrimonio che due millenni di storia hanno lasciato intatto. Tuttavia le moderne tecnologie potrebbero portare nuova luce sugli antichi documenti. Da più di un anno, infatti, si è sviluppato un sistema, sviluppato grazie alle ricerche dell’Università di Grenoble, che sfrutta i raggi X per leggere i vecchi papiri senza bisogno di manipolarli troppo.
Una procedura che ha avuto successo già sui due manoscritti provenienti dall’Istituto di Francia, esaminati senza danneggiarli minimamente. Il progetto adesso è pronto ad investire i 450 papiri della collezione, conservati presso la Biblioteca Nazionale di Napoli. E’ l’ambizione di Vito Mocella, dell’Istituto per la Microelettronica e Microsistemi (Imm) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), che ha portato il progetto all’attenzione del mondo intero, ma per un’impresa così colossale servono fondi e personale ben più consistenti di quelli attualmente disponibili.
“Finora abbiamo condotto le ricerche senza finanziamenti, – dichiara Mocella al Corriere del Mezzogiorno – ma per continuare abbiamo bisogno di fondi: forse avremo un piccolo finanziamento dal Distretto ad alta tecnologia per i Beni Culturali Campano (Databenc) e stiamo cercando finanziamenti europei nell’ambito del Programma Horizon 2020″. All’umanità manca pochissimo per aprire una nuova ed immensa finestra sulla storia, speriamo che non venga chiusa prima del tempo da un’economia riesce a vedere oltre i propri interessi.